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Puglia

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Regione Puglia
Puglia - Bandiera
Puglia - Stemma
Stato: bandiera Italia
Zona: Italia meridionale 
Capoluogo: Bari
Superficie: 19.357,9[1] km²
Abitanti: 4.074.964  (31 agosto 2006)
Densità: 210,2 ab./km²
Province: -- Bari

-- Brindisi
-- Foggia
-- Lecce
-- Taranto
-- Barletta-Andria-Trani *

Comuni: Elenco dei 258 comuni
Politica
Presidente: Nichi Vendola (Rifondazione Comunista)
(dal 2005)
Giunta: L'Unione
Consiglio
({{{seggi}}} seggi):
Ultime elezioni: 4 aprile 2005
Prossime: 2010
Note: * Istituita e di prossima attuazione

Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale:Puglia
« Dopo aver descritto l'Italia antica fino a Metaponto, dobbiamo parlare delle regioni che la seguono. La prima è la Iapigia: i Greci la chiamano Messapia, gli indigeni la distinguono in Salento (la parte intorno al promontorio Iapigio) e Calabria. A nord di queste si trovano le popolazioni chiamate in greco Peucezi e Dauni, ma gli indigeni chiamano Apulia tutta le regione dopo la Calabria e Apuli la popolazione. »
(Strabone - Geografia, VI, 3, 1. Traduzione di Nicola Biffi)

La Puglia, nota in passato anche come le Puglie, è una regione dell'Italia meridionale di 4.072.839 abitanti.[2] Il capoluogo è Bari. Confina a nord con il Molise, a ovest con la Campania e la Basilicata ed è bagnata dal mare Adriatico a est e nord e dal mar Ionio a sud e a ovest.

Comprende le province di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto e Barletta-Andria-Trani, quest'ultima di recente istituzione e non ancora operativa.[3]

Le province della Puglia
Le province della Puglia

Indice

[modifica] Toponimo

Il toponimo storico Apulia (esito latino del greco Iapyghìa, Iapigia) deriva dall'antica popolazione degli Apuli (gr. Iapigi) che abitavano la regione in epoca preromana (i Dauni a nord, i Peuceti al centro e i Messapi a sud). Il termine Iapudes (o Iapigi) si compone del prefisso arcaico "jap-", che indicherebbe i popoli provenienti dall'altra costa dell'Adriatico. Secondo una diffusa pseudo-etimologia, invece, Puglia deriverebbe da Abulia, metatesi di Apluvia, che significherebbe terra senza piogge.[4]

Con l'occupazione di Roma fu istituita la Regio II Apulia et Calabria, che includeva un territorio appena più esteso dell'attuale regione. A partire dal VII secolo il toponimo Apulia, che col tempo era stato attribuito solo alla Daunia e alla Peucezia, è stato adottato per designare anche la penisola salentina, l'antica Messapia, che in epoca romana era nota come Calabria.

[modifica] Geografia

Per approfondire, vedi la voce Geografia della Puglia.
La Puglia per zone altimetriche
La Puglia per zone altimetriche

La Puglia è la regione più orientale d'Italia: Punta Palascìa, presso Otranto, nel Salento, dista circa 80 km dalle coste dell'Albania e costituisce il punto più ad est del Paese.

È bagnata dal mar Adriatico e dal mar Ionio ed è la regione dell'Italia continentale con la più lunga estensione costiera. Oltre che dal mare, i confini della regione sono segnati dal corso del fiume Fortore, dal Subappennino Dauno e dalla depressione bradanica. Salvo il tratto finale dell'Ofanto, nessun fiume pugliese è navigabile. Le acque interne sono scarse e includono per lo più alcuni laghi costieri, tra i quali quelli di Lesina e Varano e i laghi Alimini. Il lago di Occhito, al confine col Molise, è un bacino artificiale realizzato recentemente dall'Acquedotto Pugliese per fronteggiare le frequenti crisi idriche della regione.

Il suo territorio è pianeggiante per il 53,3%, collinare per il 45,3% e montuoso solo per l'1,5% il che la rende la regione meno montagnosa d'Italia. I monti più elevati si trovano nel subappennino Dauno, dove si toccano i 1152 m del Monte Cornacchia, i 1145 m del monte Saraceno e i 1105 m del monte Crispignano, e sul Gargano con i 1055 m del monte Calvo. Con la sua scarsa montuosità e con il suo clima particolare la Puglia è l'unica regione italiana in cui non si scia.

Le pianure sono costituite dal Tavoliere delle Puglie, che occupa quasi la metà della Capitanata, dalla fascia costiera della Terra di Bari e dalla Pianura Salentina. Il territorio collinare pugliese è suddiviso tra le Murge e le serre salentine. Gli unici elementi montuosi si trovano in provincia di Foggia e sono Il subappennino Dauno[5] (noto anche con i toponimi Monti Dauni o Monti della Daunia).

[modifica] Territori

Anche se la Puglia può essere suddivisa in regioni morfologiche diverse con caratteristiche ben definite, riesce a conservare una sua precisa identità regionale. Da nord a sud si susseguono gradualmente, senza netti contrasti, sei regioni geografiche, cioè, il Gargano, il Subappennino Dauno, il Tavoliere delle Puglie, le Murge, l'Arco Ionico tarantino e il Salento.

Provincia di Bari Provincia di Barletta-Andria-Trani Provincia di Brindisi
Murge
Terra di Bari
Valle d'Itria
Murge
Valle dell'Ofanto
Terra di Bari
Salento
Terra d'Otranto
Valle d'Itria
Piana Messapica
Provincia di Foggia Provincia di Lecce Provincia di Taranto
Daunia
Capitanata
Tavoliere delle Puglie
Gargano
Isole Tremiti
Subappennino Dauno
Valle dell'Ofanto
Salento
Terra d'Otranto
Serre Salentine
Tavoliere di Lecce
Arco Ionico tarantino
Murge
Salento
Terra d'Otranto
Valle d'Itria
Isole Cheradi

[modifica] Fiumi, laghi e isole

Il percorso del fiume Ofanto
Il percorso del fiume Ofanto

I principali fiumi della Puglia hanno carattere torrentizio, come il Candelaro, il Cervaro e il Carapelle, ma esistono anche dei fiumi maggiori che bagnano solo in parte la Puglia come l'Ofanto e il Fortore.

I laghi maggiori sono quelli di Lesina e di Varano posti sul limite nord - orientale della regione, sul promontorio del Gargano. A sud-est, nel Salento, ci sono invece i laghi Alimini, nella zona di Otranto (LE). Nei pressi di Brindisi si trova il piccolo lago di Cillarese.

Laghi minori sono: lago di Capacciotti, lago di Cutino, lago di Occhito, lago di Salso, lago Basentello, lago Salpi, lago Pescara di Biccari, diga di Torrebianca, diga del torrente Celone, molti dei quali sono bacini artificiali, e le paludi delle Cesine, di Frattarolo, di Sfinale e di Sant'Egidio.

Alla Puglia appartengono alcuni gruppi insulari e isole di modestissime dimensioni come, l'arcipelago delle isole Tremiti, l'isola di Sant'Eufemia dinanzi a Vieste, l'isola di Sant'Andrea dinanzi la costa di Gallipoli e le isole Cheradi.

[modifica] Le coste

Una caletta di Monopoli
Una caletta di Monopoli

Nel 2003[6] l'81,3% degli 865 km di coste pugliesi è stato dichiarato balneabile in seguito alle verifiche imposte dal D.P.R. 470/82. La Puglia ha uno sviluppo costiero pari a 784 km, ai quali si devono aggiungere i circa 50 km delle isole Tremiti. Percorrendo l'intera costa pugliese dal confine a sud con la Basilicata, si trova il litorale del Golfo di Taranto, che è caratterizzato da spiagge bianche basse circondate da pinete.

[modifica] Geologia

Dal punto di vista geologico la Puglia è costituita, per quasi l'80%, da roccia calcarea e dolomitica e dalla serie incredibile di varietà che la compongono. Le rocce si presentano relativamente poco deformate, con ampie pieghe blande, interrotte da faglie distensive.[7]

Le rocce calcaree si formarono principalmente nel giurassico medio ed inferiore, quando il supercontinente Pangea si iniziò a dividere creando golfi e mari in luoghi in cui prima c'era solo terra. In questo periodo la parte geologica che poi diventerà la Puglia era sommersa nell'oceano Tetide: lo strato di rocce calcaree venne creato dagli organismi marini che sottraevano all'acqua il carbonato di calcio (CaCO3) per formare i loro gusci protettivi. In seguito all'accumulo sul fondo dei gusci degli organismi morti si veniva a creare la roccia calcarea, formatasi cioè per un processo di sedimentazione di questi gusci calcarei.

Campi carreggiati nell'alta Murgia: fenomeno tipicamente carsico caratteristico della zona
Campi carreggiati nell'alta Murgia: fenomeno tipicamente carsico caratteristico della zona
Dolina Pozzatina, un evidente caso di carsismo sul Gargano
Dolina Pozzatina, un evidente caso di carsismo sul Gargano

Tale processo continuò per circa 125 milioni di anni. La prova di un periodo così lungo di creazione di queste rocce è da ricercarsi nello spessore che i suoi strati raggiungono: lungo tutta la Puglia, mediamente, si rinvengono circa 2000 metri di rocce sedimentarie di tipo calcareo e dolomitico. La spiegazione al fatto che si siano generati strati così spessi sta nel fatto che all'accrescimento verticale e laterale di queste piattaforme si accompagnava un processo di subsidenza (sprofondamento).[8]

Nel Cretacico[9] buona parte della Puglia era al di sopra del livello del mare, per quanto la regione si presentasse come un arcipelago. In questo periodo iniziano i primi fenomeni carsici. Nel Paleocene una serie di intrusioni subvulcaniche crearono la Punta delle Pietre nere, in prossimità di Marina di Lesina, le uniche rocce magmatiche affioranti in Puglia.[10]

Tra i 12 e i 2 milioni di anni fa l'Appennino prende la sua forma definitiva[11]: nel processo di creazione di questa catena montuosa la Puglia non è direttamente coinvolta, ma ne subisce soltanto gli effetti secondari. Nel processo di orogenesi degli appennini, infatti, la Puglia rappresenta l'avampaese, cioè quella massa continentale che fa da ostacolo alla spinta orogenetica proveniente da un'altra massa. In questo periodo si forma anche la cosiddetta fossa bradanica, ed il processo di sedimentazione provvede alla formazione dei calcari teneri, come il tufo. Diecimila anni fa si completa il tavoliere con i laghi di Lesina e Varano.[12]

[modifica] Clima

Per approfondire, vedi la voce Stazioni meteorologiche della Puglia.

Il clima è tipicamente mediterraneo[13] sulle zone costiere e pianeggianti, con estati calde e secche, ma con inverni piovosi e ventosi, continentale sulle zone più interne e più alte delle Murge, dell'appennino dauno e del Gargano, dove durante gli inverni possono verificarsi non di rado precipitazioni nevose e formarsi nebbie anche persistenti durante le ore notturne.

Le piogge, fenomeno quasi del tutto invernale, sono scarse. La media pugliese si attesta sui 500-600 mm annui, una piovosità maggiore è registrata laddove i rilievi fanno da scudo ai venti, come nel il Gargano, che registra 1.000 mm all'anno[14]. Nel 2003 le temperature minime estreme oscillavano solitamente tra -3,8 °C di Foggia Amendola e +1,4 °C di Brindisi.[1] Nello stesso periodo si sono rilevate le precipitazioni più abbondanti presso la stazione meteorologica di Santa Maria di Leuca (830,0 mm), mentre quelle meno abbondanti si sono registrate presso la stazione meteorologica di Foggia Amendola (576,8 mm).[1]

Tra i fenomeni estremi che hanno fatto la storia della meteorologia italiana, è certamente da annoverare un tornado che, nel pomeriggio del 19 agosto 1976, colpì la località di Sava e le campagne circostanti, fino ad esaurirsi nei pressi di Manduria[15]. Il suo passaggio determinò precipitazioni molto intense e venti di fortissima intensità che causarono ingenti danni.[16]

[modifica] Ambiente e paesaggio

La Puglia, nel 2006, è stata la prima regione italiana ad emanare una legge sugli acquisti pubblici ecologici[17] (Green public procurement). Inoltre, nel 2005 ha varato una specifica legge regionale sull'inquinamento luminoso ed il risparmio energetico.[18] Il 31 gennaio 2007 è finito il commissariamento per l'emergenza ambientale. Il Commissario delegato per l'emergenza ambientale, nella figura del Presidente della Regione, ha terminato il suo mandato delegando alle province i poteri a loro spettanti.

[modifica] Zone protette

Per approfondire, vedi la voce Zone protette della Puglia.

Le aree protette nella regione si estendono in totale per 245.154,33 ettari,[6] di cui il 75,8% rappresentato da parchi nazionali (parco nazionale del Gargano e parco nazionale dell'Alta Murgia) e il 8,3% è rappresentato da aree naturali e riserve naturali marine.

Le provincie che presentano la più alta percentuale di territorio soggetta a protezione sono quella di Foggia (51,5%) e di Bari (27,7%).

[modifica] Comunità montane

Vista dei Monti Dauni nei pressi di Accadia
Vista dei Monti Dauni nei pressi di Accadia

[modifica] Flora e fauna

Oltre all'assoluto protagonismo dell'olivo, che si diffonde a perdita d'occhio in tutta la regione, la vegetazione caratteristica della Puglia è la macchia mediterranea. Essa è protagonista lungo la costa, si sviluppa attraverso arbusti che hanno una notevole resistenza alla siccità della stagione estiva. Nell'entroterra e in collina si sviluppano i boschi, insieme a pascoli rocciosi.

Nelle aree costiere, inoltre, è facile trovare estese pinete, soprattutto sul litorale del promontorio del Gargano e lungo il golfo di Taranto, sulle coste del Salento è possibile trovare vaste leccete.

Altri elementi floreali protagonisti in Puglia sono le querce, faggi, aceri, alberi di roverella e di carpinella nelle zone più alte. Per quanto concerne i fiori, per lo più spontanei, è possibile trovare il lentisco, la ginestra, la quercia spinosa, il ginepro ed il fenicio.

Durante la primavera nei pascoli si rende protagonista la presenza di asfodeli, mentre durante l'estate si diffonde il mirto e la salvia.[25] Alcuni secoli fa la fauna pugliese registrava la presenza di grandi mammiferi come il lupo, il cinghiale e il capriolo. Oggi invece è possibile osservare specie come il tasso, la volpe, l'istrice, la talpa, la donnola e lo scoiattolo.

Tra gli ovipari[26] si segnala soprattutto nelle zone più pianeggianti, l'allodola e la calandra e specificatamente, nel tavoliere delle Puglie, è molto diffusa la gallina prataiola. Nelle zona collinare delle Murge sono molto comuni i tordi, mentre sulla costa si sono diffusi i marangoni. Tra i rettili si annovera la testuggine terrestre, la lucertola, il geco e la vipera, mentre tra gli anfibi troviamo il tritone italiano e l'ululone.

[modifica] Incendi

Secondo i dati forniti dal Coordinamento Regionale del Servizio Antincendio Boschivo del Corpo Forestale dello Stato nel 2004[6] nella regione sono divampati 214 incendi che hanno interessato in totale 1.765,45 ettari di territorio. Si calcola che oltre il 50% di questi incendi fosse di natura dolosa, il 35,3% di natura colposa e il 13,1% rappresenta i casi dubbi.

Dei 214 incendi totali per l'anno 2004 (erano stati 388 nel 2003 e 189 nel 2002) 80 hanno riguardato la provincia di Foggia (486,71 ettari), 45 la provincia di Lecce (166,57 ettari), 40 la provincia di Bari (743,50 ettari), 38 la provincia di Taranto (338,00 ettari) e 11 la provincia di Brindisi (30,67 ettari).

Un altro anno molto critico per gli incendi è stato il 2007 dove sono divampati incendi non trascurabili che hanno provocato danni come la distruzione del canneto della riserva naturale di Torre Guaceto, nel Salento; e l'incendio dei boschi nei pressi di Peschici, nel Gargano. Se nel primo caso il recupero è stato facile, grazie alla capacità rigenerativa delle canne, il secondo ha provocato anche una crisi economica per le strutture alberghiere del luogo.[27]

[modifica] Gestione dei rifiuti

Contenitori per la raccolta differenziata
Contenitori per la raccolta differenziata

Secondo il Rapporto sui rifiuti 2004 redatto dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici e dall'Osservatorio nazionale sui rifiuti la produzione totale di rifiuti solidi urbani nel 2003 nella regione è stata pari a 1.846.169,27 tonnellate, con un incremento del 2,2% rispetto all'anno precedente, per un tasso pro-capite pari a 456,86 kg all'anno.[6]

La principale produttrice di questi rifiuti è la provincia di Bari (733.679,90 tonnellate: 39,7% del totale), seguita da quella di Lecce (368.906,38 tonnellate), di Foggia (261.776,26 tonnellate), di Taranto (266.388,10 tonnellate) e di Brindisi (215.418,63 tonnellate).

All'analisi di questi valori ad un livello medio, tuttavia, la prima risulta essere quella di Brindisi, con 537,78 kg pro-capite annui, seguita dalle provincie di Bari (466,81 kg), Lecce (460,54 kg), Taranto (459,53 kg) ed infine Foggia (380,49 kg).

Solo il 10,4% dei rifiuti prodotti è differenziata,[28] percentuale che risulta essere minore della metà della media nazionale. In totale, cioè, 192.507,73 tonnellate dei rifiuti sono sottoposti a raccolta differenziata. La provincia che differenzia maggiormente i propri rifiuti (sia in termini assoluti che in termini di percentuale e pro-capite) è quella di Bari: 120.206,58 tonnellate, per il 16,4% del totale ed un tasso pro-capite annuo di 76,48 kg.

[modifica] Demografia

Nel 2006[29] i nati sono stati 37.764 (9,3‰), i morti 32.738 (8,0‰) con un incremento naturale di 5.026 unità rispetto al 2005 (1,3‰). Le famiglie contano in media 2,7 componenti. Il 31 dicembre 2006 su una popolazione di 1.998.052 abitanti si contavano 51.242 stranieri (1,3%).

La popolazione della Puglia[30] per provincia:

Provincia Popolazione
(ab)
Superficie
(km²)
Densità
(ab/km²)
Provincia di Bari 1.595.359 5.139 310,44
Provincia di Lecce 808.939 2.759 293,2
Provincia di Foggia 684.273 7.192 95.14
Provincia di Taranto 580.676 2.437 210,33
Provincia di Brindisi 402.831 1.657 213
Totale Puglia 4.071.518 19.357,9 288,9

[modifica] Centri più popolosi

I comuni più popolosi della Puglia[31] sono:

[modifica] Dall'emigrazione all'immigrazione

Mulberry Street, Little Italy, New York, primi del '900
Mulberry Street, Little Italy, New York, primi del '900
Albanesi sbarcati al porto di Brindisi nel 1991
Albanesi sbarcati al porto di Brindisi nel 1991

La Puglia è stata una delle regioni con i più alti tassi di emigrazione nel corso del XX secolo. In effetti essa si colloca storicamente al terzo posto (dietro Sicilia e Campania).[33] La ripartizione degli iscritti alle anagrafi consolari oggi stima in 370.000 il numero dei pugliesi emigrati all'estero. In realtà sono milioni, nel corso del Novecento, i pugliesi che hanno scelto la strada dell'emigrazione in due grandi ondate. La prima, che ha il suo picco negli anni immediatamente precedenti e seguenti la I guerra mondiale, ha per meta esclusiva le Americhe (Stati Uniti, Argentina, Brasile), per poi dirigersi verso l'Europa centro-settentrionale che diviene così la destinazione principale dell'emigrazione pugliese. Secondo i dati delle anagrafi consolari sono 80.000 i pugliesi in Germania, altri 100.000 si dividono fra Svizzera, Francia e Belgio; notevoli sono ancora le presenze negli Stati Uniti (18.000), in Canada (18.000) e in America Latina, dove nel solo Venezuela la presenza di pugliesi è stimata in 8.000 cittadini. Con la seconda ondata, che ha il suo picco nel secondo dopoguerra, si scopre un nuovo continente: l'Australia.

L'emigrazione diviene anche interna, attratta dallo sviluppo industriale di alcune aree settentrionali del Paese. Dal 1951 al 1967, 1.200.000 emigranti lasciarono la Puglia per trasferirsi prevalentemente in Piemonte e in Lombardia. In particolare Milano fu la destinazione che attrasse un gran numero di giovani pugliesi. Secondo alcune stime, ad oggi i pugliesi e i loro discendenti a Milano non sarebbero meno di 500.000, portando quindi il capoluogo lombardo a essere, di fatto, la città pugliese più popolosa d’Italia.

Secondo il Bilancio demografico regionale elaborato dall'ISTAT, oggi a fronte di un saldo naturale che è risultato pari a +9.503 unità, l'incremento demografico della regione Puglia è dovuto, in misura consistente, dalle immigrazioni che sono largamente superiori alle emigrazioni. Nel corso del 2004 sono state iscritte in anagrafe come provenienti dall'estero 10.087 persone, mentre ammontano a 5.207 le cancellazioni per l’estero.

Oggi la Puglia conta 51.242 cittadini stranieri[34] di cui 9.860 in provincia di Foggia, 23.041 in provincia di Bari, 4.244 in provincia di Taranto, 4180 in provincia di Brindisi e 9.917 in provincia di Lecce. Si segnalano le comunità con più di mille unità:

Bandiera Nazione di origine Numero di presenze
Bandiera dell'Albania Albania 19.140
Bandiera del Marocco Marocco 5.193
Bandiera della Cina Cina 2.795
Bandiera della Romania Romania 1.949
Bandiera della Tunisia Tunisia 1.782
Bandiera dell'Ucraina Ucraina 1.675
Bandiera della Polonia Polonia 1.528
Bandiera del Senegal Senegal 1.228
Bandiera delle Mauritius Mauritius 1.067

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi la voce Storia della Puglia.
Colonna sulla via Appia, Brindisi
Colonna sulla via Appia, Brindisi
L'anfiteatro romano di Lecce
L'anfiteatro romano di Lecce
Mappa del XIX secolo del Regno delle Due Sicilie
Mappa del XIX secolo del Regno delle Due Sicilie

La Puglia è una regione ricca di reperti preistorici. Sono presenti alcuni menhir e dolmen.[35] Intorno al I millennio a.C., si insediarono sul territorio i popoli dei Dauni, dei Peucezi e dei Messapi,[36] e più tardi, in epoca ellenica, la Magna Grecia si espanse fino ad includere il tarantino e il Salento.)

Con l'occupazione di Roma fu istituita la Regio II Apulia et Calabria,[37] che includeva una parte dell'attuale Molise, della Campania (Sannio) e della Basilicata orientale. Nel panorama dell'Italia dominata dagli antichi Romani, la Puglia occupò un ruolo di primo piano nelle campagne belliche dell'epoca. Si ricordano la disfatta di Canne, la conquista di Brindisi e la presa di Taranto (queste ultime avvenute attorno all'anno 200 a.C.).
Importante in Puglia fu la costruzione della via Traiana, voluta dall'imperatore Traiano, che collegava Benevento a Brindisi passando, come variante della via Appia, da Canosa, Ruvo, Bitonto ed Egnazia. Nei secoli di massima espansione dell'Impero, la Puglia occupò posizioni di primato nella produzione del grano e dell'olio, diventando la maggior esportatrice di olio d'oliva in Oriente.[38]

Alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, la Puglia (e in particolar modo il Salento), attraversò un lungo periodo di sofferenza.[39] Molti popoli si alternarono sul territorio, ma alla fine divenne dominio dell'Impero Bizantino. Bari divenne capoluogo di un territorio esteso sino all'odierna Basilicata e sottoposto all'autorità di un catapano, nome del governatore bizantino da dove deriva il termine Capitanata. Con l'arrivo dei Normanni, Taranto diventò la capitale dell'omonimo principato, esteso su tutta la Terra d'Otranto.

Sia con i Normanni che con gli Svevi capeggiati dagli Hohenstaufen,[40] la Puglia conseguì un grande progresso materiale e civile, che toccò l'apice con Federico II, a cui si deve la realizzazione di una serie di edifici laici e religiosi, alcuni di alto valore artistico, tra cui Castel del Monte in provincia di Barletta-Andria-Trani. Tra il 1200 e il 1400 la Puglia fu sotto la dominazione degli Angioini, all'interno del Regno di Napoli, a cui si sostituirono gli Spagnoli: a partire da questo momento cominciò a radicarsi il potere dei latifondisti sul territorio.

Dopo varie prese di potere, solo con i Borboni la Puglia poté rivivere la stasi e la pace che vigeva nella regione con Federico II. Tra il 1806 e il 1815, vi fu la dominazione francese che provvedette alla modernizzazione della Puglia con l'abolizione del feudalesimo e con le riforme giudiziarie.

Movimenti liberali si formarono in tutta la regione nel 1820 con il diffondersi della Massoneria e della Carboneria.[41] Con il Regno d'Italia costituito nel 1861, la Puglia fu divisa amministrativamente nelle province di Foggia, Bari e Lecce; a queste si aggiunsero nel Novecento le province di Brindisi e Taranto. Con il progressivo decadere del latifondo, decaddero anche le antiche masserie pugliesi, proprietà di media estensione agraria. Durante il Fascismo la Puglia fu interessata da numerose bonifiche in vaste aree e, successivamente alla riforma agraria del secondo dopoguerra, la regione ha goduto di un forte sviluppo agricolo.

Negli anni Settanta e negli anni Ottanta l'economia della regione passò dal settore primario a quello terziario, con il notevole sviluppo derivato dal settore turistico.

Il 19 Maggio 2004 viene istituita la sesta provincia pugliese, la provincia di Barletta-Andria-Trani comprendente come capoluogo tre grosse città e complessivamente dieci comuni scorporati dalle province di Bari (7) e Foggia (3). Essa diventerà pienamente operativa con le elezioni provinciali del 2008.

[modifica] Cultura

« Si ha quasi la sensazione che la letteratura abdichi ai propri statuti affidandosi quasi totalmente al figurativo e all'architettonico. »
(Michele Dell'Aquila - Letteratura in Puglia e nel Mezzogiorno d'Italia fra Sette e Novecento - Giardini, 1992)

La posizione della Puglia è stata un'arma a doppio taglio da un punto di vista economico e culturale. Ubicazione fortunata in epoca classica perché era il ponte naturale per l'Oriente, la Puglia risente tutt'oggi della sia peculiarità di confine culturale tra un Occidente romano-germanico e un Oriente greco-bizantino.

[modifica] Letteratura

Il Brigantaggio
Immagine di alcuni Briganti
Immagine di alcuni Briganti

Il fenomeno sociale del "Brigantaggio" è oggi considerato sotto una nuova lente dalla storiografia ufficiale, con una valenza politico-sociale che prima era stata oscurata dalla storia retorica del Risorgimento, in cui i Savoia erano i "buoni" mentre i briganti erano solo dei criminali. Ora si pone l'attenzione più verso le cause che hanno determinato l'evento e soprattutto nel fatto di considerarlo una reazione partita dal basso, senza bandiere o padroni, che si prefiggeva come scopo la liberazione dai soprusi che il nuovo ordine politico stava effettuando nell'Italia unificata. La reazione dei contadini che vivevano in una società funzionale, in una burocrazia giusta, un'economia basata su piccole industrie, un'agricoltura arretrata ma che garantiva una vita adeguata, andò contro uno stato Savoiardo amministrativamente arretrato che non fece altro che smontare letteralmente tutte le aziende meridionali, confiscare la flotta navale napoletana, istituire tasse come quella sul macinato, istituire la leva militare obbligatoria.

In epoca latina la vicinenza geografica e culturale della Puglia alla Grecia, fecero si che diventasse un territorio di importanti uomini di cultura e terra di passaggio di tutti gli studiosi romani che si recavano nell'antico Paese ellenico per approfondire i propri studi.

Quinto Ennio, pugliese di Rudiae, è stato un poeta, drammaturgo latino, considerato fra i padri della letteratura latina. Scrisse opere teatrali, un poema epico centrale nella cultura latina (gli Annales) ed altre opere di vario genere.

Il brindisino Marco Pacuvio è stato un importante drammaturgo e poeta. Nato in area culturale greco-osca e nipote di Quinto Ennio, si trasferì giovane a Roma, dove intraprese a lungo l'attività di pittore (nel I secolo a.C. era ancora integro un suo dipinto nel tempio di Ercole) e di poeta, frequentando il Circolo degli Scipioni.

La posizione della regione è stata, invece, un punto di debolezza durante il Medioevo, a causa di un feudalesimo non sviluppato e dipendente da sovrani e capitali lontani. Nel caso specifico la cultura pugliese è stata spesso riflesso della più fortunata cultura napoletana. Capitale del Meridione, la città partenopea, ospitava l'unica Università del sud Italia e rappresentava tappa obbligatoria per gli intellettuali pugliesi. Numerosissimi sono stati i casi di intellettuali che sono partiti per luoghi culturalmente più dinamici e che non hanno fatto più ritorno nella terra d'origine, contribuendo alle attività di città come Roma, Venezia, Torino.

La mancanza di una corte, come avvenne in altre zone d'Italia, ha ridotto la vita culturale pugliese. Lodevoli eccezioni sono state la corte normanna di Federico II, il "puer Apuliae", nel XIII secolo; la corti dei Orsini Del Balzo nell'alto Salento, quella di Isabella d'Aragona e di Bona Sforza a Bari; quella degli Acquaviva a Conversano e Nardò tra il XV secolo e XVI secolo. Questi centri, insieme a centri ecclesiastici e mercantili hanno sviluppato importanti forme culturali e di innovazione capaci di dare impulso alla letteratura.

Nel corso dell'XVIII secolo gli intellettuali pugliesi, a differenza di quanto avvenuto nell'Italia settentrionale non si sono fatti conquistare dai principi dell'Illuminismo. Quando la Borghesia prende coscienza di sé, nel XIX secolo si sviluppa un'attiva cultura scientifica, giuridica, economica e amministrativa. Nel frattempo si diffonde, come nel resto del Mezzogiorno il fenomeno del brigantaggio, grazie al quale avrà origine la cosiddetta letteratura meridionalista. Questa filone culturale, si caratterizzerà in riviste come la "Rassegna Pugliese" di Valdemaro Vecchi, e sarà il punto di partenza per lo sviluppo di un'importante editoria, la Laterza.

Il XX secolo è segnato da una profonda riflessione meridionalista e da un sentito antifascismo, esempio lampante è stato Tommaso Fiore, meridionalista convinto di parte socialista, lottò sempre per le autonomie e per il federalismo meridionalista, fu guida di un gruppo di giovani intellettuali e si occupò delle condizioni del Mezzogiorno e, in particolare, di quelle dei contadini.

Sicuramente tra i massimi esponenti della cultura ritroviamo Carmelo Bene, per il contributo che ha dato all'arte drammatica italiana come attore, drammaturgo e regista. E' stato stimato anche come filosofo, intellettuale, poeta e uomo di spettacolo.

Dei nostri giorni i successi editoriali di Gianrico Carofiglio, magistrato e senatore barese, che usa Bari come scenario di avvincenti romanzi.

[modifica] Profilo linguistico

Per approfondire, vedi la voce Dialetti della Puglia.
I dialetti della Puglia
I dialetti della Puglia

I dialetti della Puglia sono numerosi e molto diversi tra loro, ma possono comunque essere classificati entro due gruppi fondamentali: quello dei dialetti meridionali italiani e quello dei dialetti meridionali italiani estremi.

Secondo una classificazione ormai consolidata sin dagli ultimi decenni del XIX secolo [42], il territorio dei dialetti meridionali italiani si estende dall'Adriatico al Tirreno e allo Jonio, e più precisamente dal corso del fiume Aso, a nord (nelle Marche meridionali, fra le provincie di Ascoli Piceno e Fermo)[43], fino a quello del fiume Coscile, a sud (nella Calabria settentrionale, provincia di Cosenza), e da una linea che unisce, approssimativamente, il Circeo ad Accumoli a nord-ovest, fino alla strada Taranto-Ostuni a sud-est.

Il gruppo meridionale estremo è un'insieme di parlate romanze dell'Italia meridionale con caratteristiche fonetiche e sintattiche comuni, e con esperienze letterarie di prestigio legate agli sviluppi della lingua siciliana. Appartiene alla famiglia delle lingue indoeuropee. Tradizionalmente sono ascritti al gruppo siciliano i dialetti del Salento (l'intera province di Lecce, le parti di quelle di Brindisi e di Taranto a sud della soglia messapica), della Sicilia intera e della Calabria meridionale (a sud della Sila).

[modifica] Dialetto barese

Per approfondire, vedi la voce Dialetto barese.
Dove è parlato il barese
Dove è parlato il barese

Il dialetto barese è una varietà linguistica romanza, un idioma che si è costruito gradualmente, modificato dai vari insediamenti di popolazioni straniere susseguitesi nell'area geografica interessata, a partire da quelle spagnole per finire a quelle balcaniche, che ne hanno donato un'inflessione per molti incomprensibile, soprattutto in relazione al livello fonologico dell'analisi linguistica.

Il barese viene parlato grosso modo in tutta la provincia di Bari e in quella di Barletta-Andria-Trani. A nord ha zone d'influenza nella provincia di Foggia, dove però si parla il dialetto foggiano che può essere visto come un dialetto barese fortemente influenzato dal napoletano. A ovest si diffonde anche nella provincia di Matera il cui dialetto non presenta evidentissime differenze con quello barese, soprattutto nella cadenza melodica, quindi a sud arriva fino la soglia messapica lungo una linea ideale che va da Taranto, dove si parla il tarantino, a Ostuni (BR), al di sotto della quale si parla il salentino. Influenze di dialetto barese sono avvertibili anche nella zona settentrionale della provincia di Potenza, precisamente in alcuni comuni del Vulture (Venosa, Rionero in Vulture, Atella, Melfi) e in quelli della zona ofantina (Lavello, Montemilone).

[modifica] Dialetto foggiano

Per approfondire, vedi la voce Dialetto foggiano.
Dove sono parlati i dialetti foggiani
Dove sono parlati i dialetti foggiani

Il dialetto foggiano è una variante di lingua romanza parlata a Foggia fino ad oggi. Rientrando nei dialetti pugliesi settentrionali a loro volta connessi al gruppo dei dialetti italiani meridionali, il foggiano può essere considerato una via di mezzo tra il dialetto barese e il dialetto napoletano.

Non è possibile trascrivere il dialetto di Foggia con i segni dell'italiano in quanto l'italiano dispone di sette suoni vocalici, mentre il dialetto di Foggia riconosce ben quattordici vocali compresi gli allofoni ("schwa", vocale muta). Il dialetto riconosce il suo vocalismo nel sistema vocalico latino più diffuso, comune al gruppo di partenza, ossia un gruppo proto-romanzo di sette vocali in cui gli esiti di i ed o brevi si uniscono con quelli di i ed o lunga.

[modifica] Dialetto tarantino

Per approfondire, vedi la voce Dialetto tarantino.
Dove è parlato il tarantino
Dove è parlato il tarantino

Il dialetto tarantino è parlato nella città di Taranto, influenza la parte settentrionale dell'omonima provincia con le sue varianti (massafrese, crispianese, etc.). Il tarantino ha la particolarità di essere un idioma comunale, ossia la sua variante più pura è parlata esclusivamente entro i confini della città.

La colonizzazione dei Greci ha lasciato un notevole influsso linguistico, sia dal punto di vista lessicale che morfo-sintattico, nonché un particolarissimo accento che secondo gli studiosi doveva corrispondere all'antica cadenza dorica. Questi influssi sono ancora oggi notabili in parole di origine greca.[44]Successivamente la città diventò dominio romano, dando così un tratto più romanzo alla sua lingua e introducendo vocaboli volgari,[45] nonché la circonlocuzione verbale con il verbo scére + gerundio (dal latino ire iendo), e l'affievolimento delle -i- atone. Durante il periodo bizantino e longobardo, la lingua tarantina acquistò un carattere molto originale per l'epoca: le o vengono mutate in ue, le e in ie, ed il vocabolario si arricchì di nuovi vocaboli.[46] Con l'arrivo dei Normanni nel 1071 e degli Angioini fino al 1400, la lingua perse buona parte dei suoi tratti orientali e venne influenzata da elementi francesi[47] e gallo-italici, come la e muta finale.

Nel Medioevo, la città divenne dominio saraceno con la conseguente introduzione di vocaboli arabi,[48] mentre nel 1502 Taranto cadde sotto il dominio degli Aragonesi; per tre secoli lo spagnolo fu la lingua ufficiale della città, e attraverso di esso entrarono a far parte del vocabolario tarantino altri vocaboli.[49] Nel 1801 la città fu di nuovo sotto il dominio delle truppe francesi, che lasciarono definitivamente la loro impronta linguistica provenzale.

[modifica] Dialetto salentino

Per approfondire, vedi la voce Dialetto salentino.
Dove è parlato il dialetto salentino
Dove è parlato il dialetto salentino

Il dialetto salentino è parlato nel Salento, territorio della Puglia meridionale. Appartiene al gruppo siciliano (chiamato anche gruppo tricalabro o gruppo meridionale estremo). L'area del dialetto salentino comprende l'intera provincia di Lecce, gran parte della provincia di Brindisi e la parte meridionale della provincia di Taranto.

Il dialetto salentino si presenta carico di influenze provenienti dalle dominazioni e dei popoli stabilitisi in questi territori che si sono susseguite nei secoli: greci, bizantini, longobardi, francesi, spagnoli, albanesi, arabi.
Si tratta, ad ogni modo, di dialetti romanzi, che in tutto il medioevo furono contrapposti ai dialetti ellenofoni altrettanto diffusi nella regione. Il lessico salentino ha preso molti prestiti da altre lingue romanze (spagnolo e francese), risentendo solo marginalmente dell'influsso dei dialetti greci già citati. Tali parlate diedero vita per secoli ad una sorta di area bilingue, di cui oggi abbiamo ancora testimonianza nell'area della Grecìa Salentina.

La distinzione tra il dialetto pugliese e il salentino si ritrova soprattutto nella fonetica: il dialetto pugliese tende a rendere sonori i gruppi latini come nt, nc, mp in nd, ng, mb come le s in z, mentre il dialetto salentino li conserva intatti.

Il salentino si divide in 2 rami: il dialetto leccese (con le sue varianti) e il dialetto brindisino, parlato in provincia di Brindisi e nella zona orientale del Tarantino.

[modifica] Architettura e urbanistica

Da un punto di vista urbanistico, la Puglia si caratterizza, rispetto al resto d'Italia, per la presenza di relativamente pochi comuni, di medio-grandi dimensioni.

I comuni pugliesi hanno mantenuto la loro struttura mediovale inalterata fino al XIX secolo quando i borghi, ancora chiusi nelle loro mura e torri, cominciano a espandersi. Questa situazione si verificò per due ordini di ragioni: le necessità di difesa delle città vennero meno e nello stesso tempo si registrò un aumento di popolazione che non poteva essere contenuta negli antichi borghi. In epoca moderna, la regione ha visto trasformare le sue città con alcuni esempi del periodo liberty, e la costruzioni di numerose strutture pubbliche nel periodo fascista.

[modifica] Tradizioni musicali

Ballerini di pizzica durante il concerto dei Taricata
Ballerini di pizzica durante il concerto dei Taricata
Musica folk

Musica di matrice rurale, quadriglia, mazurka e valzer fiorato sviluppatosi dalla liuteria della fascia artigiana.

Tarantella

La tarantella, detta anche còrea, è una danza popolare dell'Italia meridionale, in tempo veloce, in metro di 6/8 e per lo più in modo minore. Alcune tipologie hanno una metrica con dei fraseggi melodici e ritmici in 4/4 (una sestina ogni movimento, su bpm da 60 a 90); alcune pizziche, la pizzica scherma, alcune varianti peloritane ed agrigentine presentano fraseggi completi in 4, e, soprattutto, 16 movimenti. Nella fattispecie Carpino, piccolo centro del Gargano, mantiene una tradizione molto attiva. La musica, probabilmente influenzata dalla cultura araba o slava, corrono sul quarto di tono e vengono accompagnate con voce, con la chitarra battente, la chitarra francese, le castagnole e il tamburo.

Pizzica

Di particolare interesse antropologico sono l'ormai estinto fenomeno del tarantismo una forma isterica di straordinario impatto scenico, e l'invece rimontante culto per la pizzica la musica tradizionale e battente che un tempo accompagnava i riti di guarigione delle tarantate, cioè delle donne che si credeva fossero state morse dalla tarantola. In realtà, si trattava di un originale modo di manifestarsi dell'isteria. L'antropologo Ernesto de Martino condusse degli storici studi sul fenomeno, poi confluiti nel classico testo "La terra del rimorso". Nella pizzica tradizionale si balla in coppia. La coppia non necessariamente deve essere formata da individui di sesso opposto: abbastanza comunemente danzano insieme due donne, mentre al giorno d'oggi è sempre più raro osservare due uomini ballare insieme, nonostante in passato la danza fra due uomini fosse molto più frequente di quella fra un uomo ed una donna. Un esempio di danza tra due uomini è riscontrabile, però, ancora oggi nella tradizione ostunese, dove è comune vedere due uomini a ballare, dove uno dei due impersona, o meglio, imita ironicamente, il ruolo della donna.

[modifica] Enogastronomia

Per approfondire, vedi le voci Cucina pugliese, cucina salentina, Vini della Puglia e Prodotti DOP, IGP, STG e IG italiani.
Cime di rape
Cime di rape
Orecchiette
Orecchiette
Municeddhi
Municeddhi

La cucina pugliese si caratterizza soprattutto per il rilievo dato alla materia prima, sia di terra che di mare, e per il fatto che tutti gli ingredienti sono appunto finalizzati ad esaltare e a non alterare i sapori base dei prodotti usati.

Pertanto si troveranno tutte le verdure di stagione, dalla cima di rapa al cavolo verde, al cardo, ai peperoni, alle melanzane, ai carciofi, tutti i legumi, dai fagioli alle lenticchie alle cicerchie e alle fave, e tutti i prodotti del mare, in particolare dell'Adriatico; questi ultimi hanno una particolare caratteristica che li distingue, in conseguenza della particolare pastura che si rinviene lungo le sue coste, e dalle polle di acqua dolce che si scaricano in mare, e che servono ad attutire il salmastro, ma non ad alterarne il profumo. Peraltro, anche se vi sono dei piatti comuni, le ricette variano da provincia a provincia, e talvolta, da città a città, così per esempio le ricette tipiche delle province di Bari, Brindisi e Taranto, adagiate sul mare, non sono uguali a quelle praticate nella provincia di Foggia, più collinosa, e di Lecce, più terragna.

Tante sono le ricette che presenta questa cucina, che ha poi una particolarità che la distingue dalle altre, di offrire piatti diversi in relazione alle diverse stagioni, così che durante le stagioni più miti, cioè in primavera e in estate, viene data preferenza alle verdure e al pesce, mentre nelle altre predominano i legumi, la pasta fatta in casa condita con vari sughi, da sola o combinata alle verdure o al pesce.

Il piatto più tipico è quello delle "Orecchiette al ragù di carne", la cui ricetta è ormai diffusa in tutti i ricettari, ma non sono meno conosciute le "Orecchiette con le cime di rapa", la "cicoria con la purea di fave", e quelle che ricollegano il territorio al Mediterraneo, come i "Cavatelli con le cozze", il "Risotto ai frutti di mare", il "Polpo alla griglia" o il riso al forno alla barese chiamato pure riso, patate e cozze.

Tra i prodotti DOP pugliesi troviamo:

Numerosi sono i vini pugliesi DOC, DOCG ed IGT, con cui accompagnare i piatti regionali, così come gli olii di oliva extravergine DOP.

[modifica] Economia

Scorcio della campagna pugliese nei pressi di Bitonto
Scorcio della campagna pugliese nei pressi di Bitonto

La Puglia è riuscita a coniugare le proprie tradizioni,[50] la propria storia e le vocazioni produttive con l'innovazione e la tecnologia. Ha raggiunto, infatti, buoni livelli di specializzazione in numerosi comparti industriali.
Diverse politiche con l'obiettivo di sviluppare processi di innovazione insieme ad una vasta disponibilità di incentivi agli investimenti, hanno fatto si che il sistema produttivo locale crescesse e che si attirassero oltre 40 gruppi industriali internazionali appartenenti ai settori aerospaziale, automotive, chimico e ICT.

Il sistema regionale della ricerca conta oltre 5.000 ricercatori e vanta competenze scientifiche specializzate in ambiti interdisciplinari: settori Biologia, ICT e nanotecnologie, che hanno contribuito alla nascita e consolidamento di tre distretti tecnologici: biotecnologie, high tech e meccatronica.
La regione dispone inoltre di un capitale umano altamente qualificato e specializzato che conta oltre 103.000 studenti universitari e quasi 15.000 nuovi laureati l’anno.

La posizione geografica divenuta strategica, grazie al recente protagonismo delle economie orientali e mediterranee, la discreta dotazione infrastrutturale e la solidità dei rapporti culturali e degli scambi commerciali con il bacino del Mediterraneo fanno sì che la Puglia sia una regione con elevate potenzialità economiche.
Per quanto concerne i nodi portuali e aeroportuali, ottimi sono i collegamenti marittimi grazie alla presenza di tre porti importanti: Bari, Brindisi e Taranto, quest'ultimo il terzo in Italia per dimensioni e volume di traffico. Gli aeroporti passeggeri più importanti sono l'Aeroporto Internazionale di Bari Karol Wojtyla di Bari e l'Aeroporto Internazionale del Salento di Brindisi.

[modifica] Performance macroeconomiche

Il tasso di disoccupazione è al 15,5% (quello nazionale è l'8,2%), valore sostanzialmente basso rispetto al resto del Mezzogiorno, in parte a causa dell'emigrazione giovanile e in parte a causa della piaga del lavoro nero che si attesterebbe intorno al 21% del totale dei lavoratori[51] (quello nazionale è il 13,5%). Basso resta, però, anche il tasso di occupazione: solo il 45% (quella nazionale è il 62%).

La Puglia spicca, però, nel confronto con le altre regioni meridionali: i dati macroeconomici pugliesi sono infatti più vicini a quelli nazionali e in alcuni casi perfino migliori. Nel decennio 1995-2004, infatti, il valore aggiunto in media per abitante, calcolato a prezzi correnti, ha conosciuto un aumento del 46%[52] (quello nazionale è stato il 41%). Le performance migliori sono state registrate dalle province di Taranto, Foggia e Bari (rispettivamente il 50, 49 e 47%), meno quelle di Lecce e Brindisi (45 e 35 %). Emerge quindi il fatto che la regione dal 1995 è cresciuta e che ha recuperato, sia pure in parte, il divario rispetto al resto del Paese[53].

Di seguito la tabella che riporta il PIL ed il PIL pro capite [54] della Puglia dal 2000 al 2007:

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Prodotto Interno Lordo
(Milioni di Euro)
55.716,8 58.348,9 60.173,5 61.632,8 63.634,3 64.998,7 67.185,4 68.976,4
PIL ai prezzi di mercato per abitante
(Euro)
13.825,2 14.504,5 14.962,2 15.284,0 15.694,4 15.971,0 16.504,6 16.943,4
provincia di Taranto provincia di Bari provincia di Brindisi provincia di Lecce provincia di Foggia
Prodotto Interno Lordo pro capite
(Euro)
19.276,2 17.620,4 16.904,0 15.601,0 14.987,8

[modifica] Agricoltura

Il grano duro
Il grano duro
« Tutta questa regione è assai fertile di prodotti di ogni genere, ottima per i cavalli e le pecore;
e poi, dato l'avvallamento delle pianure, è ben riparata dai venti. »
(Strabone - Geografia, VI, 3, 9. Traduzione di Nicola Biffi)

La Puglia è una delle regioni in cui l'agricoltura riveste un ruolo preminente nel contesto economico. Si tratta di un'agricoltura assolutamente intensiva e moderna che permette alla regione di essere ai primi posti in Italia per la produzione di molti prodotti. È il caso del grano duro, oltre che alla produzione di olio di oliva, che con i suoi stimati 50 milioni di alberi di olivo mette la Puglia al primo posto, nonché di uva da tavola. Compete inoltre per il primato del pomodoro, destinato alla produzione industriale soprattutto nella provincia di Salerno. Detiene ruoli capitali anche per quanto riguarda l'insalata, il carciofo, il finocchio, il cavolo, il sedano e l'avena. La Puglia deteneva un antico primato nella produzione di mandorle, oggi tramontato nonostante i tentativi di costituire mandorleti moderni sul modello californiano. Aree specifiche registrano il successo di colture frutticole quali il pesco e il kiwi.[55]

Secondo il quinto censimento dell'agricoltura,[56] risalente all'anno 2000, in Puglia sono presenti 352.510 aziende agricole per un totale di 1.249.644,92 ettari di superficie agricola utilizzata. A livello provinciale la zona del barese è quella con il maggior numero di aziende (118.720), mentre la provincia di Foggia registra il più elevato valore di superficie utilizzata nell'agricoltura (500.843,81 ettari suddivisi in 61.027 aziende).

[modifica] Allevamento

« Le pecore dell'Apulia hanno il pelo corto e sono famose solo per la produzione di mantelli;
quelle dei dintorni di Taranto e Canosa hanno la massima notorietà. »
(Plinio il Vecchio - Storia naturale, VIII, 190. Traduzione di Elena Giannarelli)

L'allevamento è poco sviluppato. Si allevano solo ovini e si cerca di incrementare l'allevamento dei bovini. Nel Gargano esiste l'allevamento delle vacche Podoliche, una razza di origine ucraina introdotta con l'invasione dei Barbari, che forniscono un latte dalle superbe qualità organolettiche.

[modifica] Pesca

I mitili
I mitili

La pesca è un'attività importantissima per la Puglia, che può contare sulla più lunga estensione costiera tra le regioni non insulari. Le marinerie maggiori sono quelle di Manfredonia, Molfetta, Mola di Bari, Monopoli, Gallipoli e Castro, le quali praticano tanto la pesca sottocosta nei pescosi mari che lambiscono la regione, quanto quella l'alto bordo. Di recente introduzione è anche l'acquacoltura, ossia l'allevamento ittico in mare. Tradizionale è invece la vocazione di Taranto nella mitilicoltura[57], praticata nelle calme acque del Mar Piccolo. La città rappresenta oggi la più importante area di produzione al mondo di mitili allevati, con un stima prossima alle 30.000 tonnellate/anno e oltre 1.300 addetti.[58]

[modifica] Industria

Cave di Bauxite dismesse nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia
Cave di Bauxite dismesse nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia

La Puglia è la regione più industrializzata del Meridione d'Italia. La maggior parte degli insediamenti industriali sono situati nel triangolo Bari - Brindisi - Taranto, dove sorgono industrie per la produzione dell'acciaio e per raffinare il petrolio, nonché l'industria tessile e della plastica. Ci sono anche stabilimenti vinicoli, conservieri, del tabacco e dell'olio. Nella Provincia di Barletta-Andria-Trani è presente una forte concentrazione di industrie tessili e calzaturiere come in quella di Lecce. Nella Provincia di Foggia particolarmente sviluppata è l'industria alimentare. La regione è molto povera di minerali, si estraggono solo modeste quantità di bauxite e di gas metano.

Industria barese
L'industria è da sempre trainante e si sviluppa nei comparti alimentare, chimico, petrolchimico, tessile, del legno e, soprattutto, meccanico. Nella meccanica operano aziende come Magneti Marelli, Bosch e Getrag (Bari ospita il principale distretto industriale tedesco in Italia). Alla fine degli anni ottanta nel centro Elasis fu sviluppato il noto sistema common rail, i cui diritti per l'industrializzazione furono ceduti nel 1994 dalla Fiat alla Bosch. L'area industriale si è progressivamente spostata all'esterno della città, ed è oggi ospitata fra i comuni di Bari e Modugno, con propaggini verso i comuni di Palo e Bitonto. L'avvio alla saturazione dell'area ha inoltre favorito, nell'ultimo decennio, la crescita del comparto industriale di Molfetta.
Bacino in muratura "Edgardo Ferrati" dell'Arsenale M.M. di Taranto
Bacino in muratura "Edgardo Ferrati" dell'Arsenale M.M. di Taranto
Industria brindisina
Brindisi ospita l'industria aeronautica, quella di materie plastiche e mobilifici. La città è, inoltre, leader per la produzione di energia elettrica in Italia. Sul territorio comunale insistono tre grandi centrali pertinenti ai gruppi ENEL, Edipower ed EniPower ed è inoltre in progetto la realizzazione di una importante centrale fotovoltaica.
La Centrale Federico II è una centrale termoelettrica articolata su 4 sezioni termoelettriche policombustibili dalla potenza di 660 MW ciascuna, è entrata in servizio tra il 1991 e il 1993. La Centrale Edipower è situata presso Costa Morena, nella zona industriale di Brindisi. Ne fu iniziata la costruzione nel luglio del 1964.
La Centrale EniPower è la centrale termoelettrica a ciclo combinato di EniPower, una volta completata, con una potenza installata di 1.170 megawatt, sarà la più potente tra quelle della Società Eni.
Industria tarantina
Verso la fine degli anni cinquanta, fu decisa la costruzione del "IV Centro Siderurgico Italsider", uno dei maggiori complessi industriali per la lavorazione dell'acciaio in Europa. La presenza del colosso siderurgico, risollevò in quegli anni la stagnante economia locale, e contribuì allo sviluppo delle numerose attività industriali e di servizio ad esso collegate. Nel corso degli anni ottanta, la crisi mondiale della siderurgia e l'avvento di nuovi materiali, condusse il gruppo siderurgico verso un inesorabile declino, sfociato nella sua privatizzazione avvenuta nel 1995, con conseguenti problemi di riconversione e calo dell'occupazione.

[modifica] Il polo aeronautico

Il logo dell'Agusta
Il logo dell'Agusta

In Puglia è localizzato un importante polo aeronautico, con gli stabilimenti di Alenia Aeronautica. A Foggia lo stabilimento di Alenia Aeronautica lavora sulle tecnologie dei materiali compositi e delle fibre di carbonio (per usi militari e civili).

A Brindisi sono dislocati gli stabilimenti di Alenia Aeronavali (specializzata nella modifica di velivoli dalla configurazione passeggeri a quella cargo), Avio (centro di eccellenza per i motori militari) e Agusta (produzione di strutture metalliche e revisione di elicotteri). A Grottaglie è stato realizzato lo stabilimento dove si producono sezioni di fusoliera per il Boeing 787 Dreamliner.

[modifica] Energia

Piazza Cavour, Foggia
Piazza Cavour, Foggia
Una tipica via nel centro di Lecce
Una tipica via nel centro di Lecce

La Puglia produce una quantità di energia elettrica di 31.230 GWh, dovuta ad una potenza installata di 6.100 MW (dati aggiornati al 2004), pari a circa il doppio del suo fabbisogno energetico, ed a circa un nono del consumo totale nazionale, grazie alle centrali presenti sul proprio territorio, concentrate in particolare nella città di Brindisi (vedi voce correlata).

Ciò nonostante, è in aumento la quota prodotta soprattutto da fonti rinnovabili, energia eolica in particolare. Ai 300 MW di potenza ottenuta da generatori eolici già installati nel Gargano, ne verranno aggiunti altri 40 nel nuovo parco eolico di Troia, oltre ai 36 del parco di Surbo (LE), entrato in funzione nel marzo 2007 (evitando l'immissione in atmosfera di 51.000 tonnellate di CO2 l'anno), più una serie di parchi di dimensioni minori in altri comuni di tutte le province, fino a raggiungere la produzione stimata di 1600 MW.

Nell'anno 2005 la Puglia, soprattutto grazie agli impianti eolici, ha venduto alla rete nazionale 455,9 gigawattora (il 9,5% del totale nazionale) di energia elettrica.

È inoltre in fase di realizzazione a Brindisi un grande parco fotovoltaico che in funzione sarà il più grande d'Europa, con una potenza di 11 MWp[59]. Il gruppo industriale incaricato della costruzione verrà affiancato dalle Università della Puglia. L'impianto dovrebbe entrare in funzione nel 2010, nell'area dismessa dell'ex polo petrolchimico Montecatini.

È attualmente in costruzione nel porto di Brindisi un rigassificatore (da parte della British Gas), che consentirà l'attracco di navi metaniere. La società civile e le istituzioni si sono però fermamente opposte, a causa delle carenti valutazioni sugli impatti ambientali[60] che potrebbero essere generati dall'opera (nel mese di dicembre 2006 si è deciso a questo scopo di riaprire la conferenza dei servizi e la Valutazione di impatto ambientale).

A Taranto è invece ancora in fase di progettazione un altro rigassificatore, che sarebbe costruito dalla società spagnola Gas Natural.

Ad Otranto è invece previsto l'approdo di un gasdotto proveniente dalla Grecia, che consentirà all'Italia di ottenere approvvigionamenti di metano estratto in Asia minore e centrale.

[modifica] Indice di libertà economica

Secondo uno studio effettuato dal centro Einaudi nel 2007[61] la Puglia si è classificata al 19° posto per libertà economica in ambito nazionale, superando soltanto la Sicilia. Tale indice tiene conto di vari fattori:

  • fattori economici (reddito pro capite, tasso di cessazione delle imprese, saldo esportazioni-importazioni e ricerca e sviluppo);
  • fattori relativi alla pubblica amministrazione (valore aggiunto della pubblica amministrazione sul valore aggiunto totale, addizionale regionale IRPEF e crediti verso la pubblica amministrazione su crediti totali);
  • fattori finanziari (tassi di interesse a breve e copertura offerta degli sportelli bancari);
  • fattori infrastrutturali (capacità del trasporto autostradale e ferroviario);
  • fattori relativi al mercato del lavoro (disoccupazione generale, di lungo periodo, giovanile e femminile, tasso di attività e di irregolarità lavorativa);
  • fattori relativi alla società (percentuale di amministratori sotto i 30 anni, percentuale di amministratori donna, posti letto per 1000 abitanti, incidenza di povertà relativa tra gli individui e saldo migratorio);
  • fattori riguardanti istruzione e accesso al mercato del lavoro (istruzione superiore, universitaria ed accesso al mercato del lavoro).

Il valore totale raggiunto dalla Puglia è pari a 6,02, inferiore sia alla media nazionale (7,35) che a quella locale (per il sud Italia tale valore è 6,24). Un'altra analisi, effettuata dal centro studi sintesi di Venezia e risalente al 2006, permette di estendere questa analisi anche alle varie province prese singolarmente (tra parentesi i valori dell'indice e la posizione raggiunta rispetto a tutte le provincie italiane):

Secondo questo rapporto la Puglia risulta essere ultima tra le regioni italiane, con un valore di 9,2. Sia il valore totale regionale che i singoli indici relativi a tutte le province sono largamente al di sotto della media nazionale, che si attesta al valore di 56,1.

[modifica] Politica

L'Italia meridionale in epoca augustea
L'Italia meridionale in epoca augustea

La regione Puglia fu creata dopo l'Unificazione d'Italia ricalcando i confini di tre circoscrizioni del Regno delle due Sicilie: La Capitanata è il territorio che corrisponde all'attuale provincia di Foggia, ebbe come capoluogo San Severo dal XIV secolo fino al 1579, poi Lucera fino al 1806 e infine Foggia.

La Terra di Bari è il territorio che corrisponde all'attuale provincia di Bari e di Barletta-Andria-Trani più Fasano e Cisternino (attualmente in provincia di Brindisi), ebbe come capoluogo Bari. La Terra d'Otranto è il territorio che corrisponde all'attuale provincia di Lecce, provincia di Taranto e la provincia di Brindisi (con l'eccezione di Fasano e Cisternino), il suo capoluogo fu in un primo momento Otranto, ma in epoca normanna (XII secolo) fu sostituita da Lecce.

Durante i lavori dell'Assemblea Costituente fu avanzata la proposta di fare della Puglia settentrionale e del Salento due regioni distinte. Il 17 dicembre 1946, dopo la relazione di Giuseppe Codacci Pisanelli, la Regione Salento fu istituita sulla carta, ma quando si arrivò alla ratificazione in aula, il 29 novembre 1947, essa non era più prevista.

L'attuale governatore, Nichi Vendola
L'attuale governatore, Nichi Vendola

Stando all'intervento in assemblea del socialista Vito Mario Stampacchia, la Regione Salento sarebbe stata sacrificata in seguito ad un accordo fra DC e PCI in difesa dei forti interessi economici baresi. Principale artefice di questo accordo fu il magliese Aldo Moro.

L'attuale Presidente della Regione è Nichi Vendola (PRC). Il governatore, candidato come leader de L'Unione a seguito delle prime elezioni primarie in Italia, è stato eletto con un margine inferiore all'1% nel 2005.
Il consenso a Vendola segna una svolta per la regione, considerata una "roccaforte" del centrodestra italiano, essendo stata governata precedentemente dal forzista Raffaele Fitto e dall'indipendente, ma vicino ad AN, Salvatore Distaso.

[modifica] Cooperazione con i paesi balcanici

Il logo della fiera
Il logo della fiera

Negli ultimi anni la Puglia ha stretto numerosi ed importanti relazioni con i paesi dell'area balcanica:[63] Albania, Macedonia, Montenegro e Serbia. L'Albania è un partner commerciale della Puglia ormai da molti anni (si menzionano a proposito le numerose iniziative congiunte in occasione della annuale Fiera del Levante di Bari). Inoltre, la fine della guerra dei Balcani ha consentito, negli anni, la nascita di numerose iniziative legate alla cooperazione.
Si ricordano, tra esse, soprattutto alcuni programmi (ad esempio Interreg, nato per la cooperazione tra regioni dell'Unione Europea e con i Paesi vicini) e varie iniziative legate a gemellaggi culturali e scambi commerciali.

Si segnala inoltre la notevole importanza legata all'attività programmatica del Corridoio 8, asse europeo dei trasporti che collegherà la Puglia (dai porti di Bari e Brindisi) all'Albania ed al Mar Nero.

[modifica] Infrastrutture e trasporti

La Puglia presenta una notevole dotazione infrastrutturale:

[modifica] Assi viari

[modifica] Assi viari principali

La autostrade presenti in Puglia
La autostrade presenti in Puglia
  • autostrada Autostrada A14 Bologna-Taranto: detta anche Autostrada Adriatica è il secondo asse meridiano della penisola italiana, lungo 743,4 km. Inaugurata nel 1965 sotto la gestione di Autostrade per l'Italia, è stata ed è tuttora una delle "vie delle vacanze" servendo le maggiori località costiere della Riviera Romagnola (Rimini, Riccione, Cesenatico, Cattolica) e di seguito tutte le località costiere delle Marche, dell'Abruzzo, del Molise e della Puglia orientale. Il tracciato dell'autostrada è costituito da tre corsie per senso di marcia nelle tratte A1- Interconnessione Ramo Casalecchio e Bologna S. Lazzaro-Rimini nord; il resto del tracciato è due corsie per senso di marcia. Nella tratta Ramo Casalecchio-Bologna S. Lazzaro (stretta ai lati dalla tangenziale complanare di Bologna) sono in esecuzione i lavori per l'ampliamento con terza corsia dinamica. Dovrebbero inoltre partire presto i lavori per l'ampliamento a tre corsie della tratta Rimini nord-Pedaso. Il suo percorso lungo la costa adriatica è caratterizzato in alcuni tratti da continui saliscendi e dalla presenza di numerose gallerie stradali e viadotti.
  • autostrada Autostrada A16 Napoli-Canosa di Puglia: L' Autostrada A16 viene definita anche come Autostrada dei due mari, infatti il suo percorso si dipana dal Mar Tirreno e dalle autostrade A1 e A3 con partenza a Napoli fino al Mar Adriatico e all'A14 che interseca a Canosa di Puglia dopo 172 km. Nel suo taglio da ovest ad est della nostra penisola, attraversa la Campania con il territorio dell'Irpinia, interseca l'Autostrada A30 nei pressi di Nola, supera Avellino e Benevento (collegata tramite un raccordo) e oltrepassa l'Appennino Campano e la regione della Daunia, per terminare in territorio pugliese nei pressi di Canosa da cui sono poi facilmente raggiungibili Bari e Foggia. A causa della conformazione del territorio, la parte orientale dell'autostrada nel suo tratto terminale è spesso soggetta a forti venti che ostacolano la circolazione, in particolare quella dei mezzi pesanti. Nei tratti in salita con maggior pendenza, è stata tolta la corsia d'emergenza per creare una terza corsia facilitando la circolazione dei mezzi pesanti. Originariamente numerata A17 (unitamente al tratto Canosa-Bari, ora A14), è stata rinumerata in A16 in seguito al completamento dell'autostrada adriatica. È stato suggerito che il cambiamento di numero sia stato dettato da motivi scaramantici. Quando l'autostrada era numerata A17 la A16 era la Roma-Civitavecchia, adesso A12.

[modifica] Altri assi viari

  • superstrada Superstrada Bari-Lecce è il principale asse viario per il Salento. La superstrada nasce dalla Tangenziale di Bari con un tracciato raddoppiato in parte in sede e in parte in variante, dove attraversa Mola di Bari e, Polignano a Mare. Superata Monopoli, nei pressi di Fasano il tracciato della SS 16 si integra con la SS 379, che termina in corrispondenza di Brindisi e dove torna nuovamente come SS 16, formando la Tangenziale di Brindisi. Dopo aver contornato l'abitato di Brindisi, la SS 16 si unisce alla SS 613, dove raggiunge Lecce e incontra anche la sua tangenziale. Questa arteria stradale, di notevole importanza, si raccorda con l'Autostrada A14, permettendo di raggiungere agevolmente le principali città italiane.
  • superstrada Superstrada Foggia-Candela è una superstrada a 2 corsie per senso di marcia che collega la città di Foggia con il casello autostradale di Candela, sull'autostrada A16.
  • superstrada Superstrada Foggia-Manfredonia permette di raggiungere agevolmente da Foggia le montagne del Gargano. Inoltre a Manfredonia ha la funzione di tangenziale.
  • superstrada Superstrada Foggia-Lucera collega il comune di Lucera con la città di Foggia.
  • superstrada Superstrada Bari-Modugno collega Bari con Modugno, si raccorda con la SP 231 e con il casello autostradale di Bari Nord.
  • superstrada Superstrada Bari-Bitritto collega il capoluogo pugliese con Bitritto e si raccorda con il casello autostradale di Bari Sud.
  • superstrada Superstrada Andria-Bitonto è un'asse viario importante per la regione. Le due città sono collegate da una comoda superstrada, che rappresenta un'alternativa all'autostrada A14.
  • superstrada Superstrada Modugno-Aeroporto di Bari Karol Wojtyla
  • superstrada Superstrada Lecce-San Cataldo permette di raggiungere da Lecce la località turistica di San Cataldo attraverso una comoda superstrada.
  • strada a scorrimento veloce Strada a scorrimento veloce Foggia-Cerignola è in fase di programmazione l'ampliamento del tratto a 4 corsie.
  • superstrada Superstrada Bari-Cerignola è un'importante superstrada ed è una valida alternativa all'autostrada A14.
  • strada a scorrimento veloce Strada a scorrimento veloce del Gargano
  • superstrada Superstrada Lecce-Gallipoli (SS 101)
  • superstrada Superstrada Lecce-Maglie (SS 16) collega il Salento meridionale alla città di Lecce tramite un'ampia superstrada che secondo alcuni progetti dovrebbe essere ampliata fino a Santa Maria di Leuca (seguendo la (SS 275).
  • strada a scorrimento veloce Strada a scorrimento veloce Maglie-Otranto (SS 16) è in fase di programmazione l'ampliamento del tratto a 4 corsie.
  • superstrada Superstrada Bari-Sammichele di Bari è una superstrada che è spesso trafficata, soprattutto nella stagione estiva. Questo perché rappresenta un'alternativa gratuita all'autostrada A14.
  • strada a scorrimento veloce Strada a scorrimento veloce Sammichele di Bari-Taranto
  • superstrada Superstrada Taranto-Potenza
  • superstrada Superstrada Taranto-Brindisi collega le due città salentine Taranto e Brindisi attraverso un'agevole superstrada.
  • strada a scorrimento veloce Strada a scorrimento veloce Taranto-Lecce è una strada di grande importanza per il Salento ed è in fase di programmazione l'ampliamento del tratto a 4 corsie.

[modifica] Linee ferroviarie

La Stazione di Bari Centrale
La Stazione di Bari Centrale

[modifica] Linee ferroviarie dello Stato

I collegamenti delle Ferrovie dello Stato sono:

[modifica] Altre ferrovie pugliesi

Automotrice Ad.42 delle ferrovie nella stazione di Bari Sud Est
Automotrice Ad.42 delle ferrovie nella stazione di Bari Sud Est
Automotrice EL.05 delle ferrovie del Nord Barese
Automotrice EL.05 delle ferrovie del Nord Barese
Porto passeggeri - Terminal crociere
Porto passeggeri - Terminal crociere
Ferrovie del Sud Est
raggiungono i comuni interni della provincia di Brindisi, della provincia di Taranto e quelli più a sud della provincia di Lecce. Le ferrovie si estendono dalla stazione di Bari Centrale sino a Gagliano del Capo, vicino a Santa Maria di Leuca, nell'estremo sud del Salento. Nel Salento questa ferrovia è conosciuta anche col nome di Littorina, che è poi il nome delle prime motrici diesel a tutt'oggi utilizzate (nonostante la loro vetusta età). È in programmazione l'elettrificazione delle linee, a partire dalla Bari-Martina Franca.
Ferrovie del Nord Barese
si snodano lungo la linea Bari-Barletta, collegando numerosi centri dell'entroterra al capoluogo pugliese, con un bacino di utenza di circa 700.000 abitanti. La società che gestisce la rete ferroviaria e il trasporto passeggeri è la Ferrotramviaria Spa. Sono indicate con l'acronimo FNB o, secondo la vecchia denominazione, FT (acronimo di Ferrotramviaria). La linea, lunga 70 km, attraversa il territorio dei seguenti comuni: Bari, Bitonto, Terlizzi, Ruvo di Puglia, Corato, Andria, Barletta.
Ferrovie del Gargano
(acronimo FdG o FG) è una società che gestisce la linea ferroviaria di quasi 79 km (da San Severo a Peschici), con 11 stazioni e 7 fermate, che collega i centri del Gargano settentrionale alla rete ferroviaria nazionale. Le FG, che sono la più importante società di trasporto pubblico della Capitanata, offrono anche un servizio su strada che assicura numerosi collegamenti extraurbani su gomma, a livello sia regionale sia nazionale.
Ferrovie Appulo Lucane
rappresentano la linea ferroviaria che collega la Puglia con la Basilicata. Attualmente tale linea è gestita dalla Ferrovie Appulo-Lucane S.r.l. (da cui l'acronimo FAL). La FAL gestisce oltre alla linea ferroviaria anche un servizio autolinee per il collegamento Puglia-Basilicata. Le linee ferroviarie presenti non sono elettrificate, per cui il servizio ferroviario è effettuato con motrici Diesel.

[modifica] Porti

[modifica] Aeroporti

Aeroporto Internazionale di Bari "Karol Wojtyla" - Piano partenze
Aeroporto Internazionale di Bari "Karol Wojtyla" - Piano partenze
Il Boeing 747-400 LCF sulla pista di Grottaglie
Il Boeing 747-400 LCF sulla pista di Grottaglie
L'Aeroporto di Bari-Palese
L'Aeroporto Karol Wojtyla conta su una aerostazione passeggeri che si sviluppa su un'area di circa 30.000 metri quadrati, distribuiti su cinque livelli. Sono 5.400 i metri quadri riservati alle attività commerciali, mentre quattro delle diciotto piazzole di sosta aeromobili sono servite da finger per l'imbarco/sbarco diretto dei passeggeri. I flussi in arrivo e partenza sono separati e collocati su piani differenti. Il dimensionamento dell'aerostazione è per 3.600.000 pax/anno, con un picco di punta oraria sui 1.400 pax/ora e un movimento aeromobili pari a 32.000 mov/anno. I 28.932 mq. sono ripartiti fra piano interrato (3.530 mq), piano terra (arrivi e ritiro bagagli, 9.296 mq), mezzanino (arrivi/transiti, 1.130 mq), piano primo (partenze, 9.660 mq) e piano secondo (uffici e sala espositiva, 5.216 mq).
L'Aeroporto di Brindisi-Casale
L'Aeroporto internazionale del Salento è un importante nodo di trasporto aeronautico che si trova a Brindisi e serve tutto il Salento (quindi la provincia di Brindisi, la provincia di Lecce e parte di quella di Taranto). Lo scalo si trova a circa 6 km dal centro cittadino ed è raggiungibile con un servizio di bus. La Aeroporti di Puglia ha chiuso il bilancio 2005 con un utile netto di esercizio pari a 1.376.446 euro, con un incremento del 5,78% rispetto al 2004 dovuto principalmente all'aumento dei ricavi "no aviation", direttamente correlati alla messa in esercizio della nuova aerostazione.
L'Aeroporto di Foggia
La società Alidaunia effettua collegamenti quotidiani con elicotteri per le isole Tremiti, nonché verso le località turistiche di San Giovanni Rotondo, Peschici e Vieste.
L'Aeroporto di Taranto-Grottaglie
situato nel territorio di Grottaglie ad una distanza di 4 km dal comune omonimo. Il 15 dicembre 2006, viene inaugurata la nuova pista che risulta una della più lunghe d'Italia, unitamente al nuovo piazzale Alenia. Il 21 marzo 2007, atterra il primo Boeing 747-400 LCF cargo.
L'Aeroporto O. Perozzi di Brindisi
un aeroporto militare ed è una Base Logistica delle Nazioni Unite (UNLB, United Nations Logistic Base)e base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite (UNHRD, United Nations Humanitarian Response Depot). La Base operativa di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite, è in grado di inviare aiuti di prima necessità in qualsiasi parte del mondo entro 24-48 ore. UNHRD è gestita dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP).
L'Aeroporto di Gioia del Colle
aeroporto militare che assume funzionalità nel 1915, durante la prima Guerra Mondiale, ospita il 36° Stormo dell'Aeronautica Militare Italiana.
L'Aeroporto Lepore di Lecce-San Cataldo
è un aeroporto civile di "terzo livello" di proprietà dell'Aero Club Lecce che collega il Salento con città quali Roma e Corfù.
L'Aeroporto di Lecce-Galatina
è un aeroporto militare situato a Galatina, ospita il 61° Stormo dell'Aeronautica Militare Italiana.

[modifica] Luoghi d'interesse

La Puglia conosce negli utlimi anni uno sviluppo accelerato del turismo, soprattutto nazionale e soprattutto stagionale. Chiave del successo sono le lunghe coste pugliesi con le sue spiaggie e scogliere, l'arte delle tante città, i reperti archeologici dei popoli che l'hanno abitata anticamente, l'attrattività dei suoi prodotti enogastronomici e il turismo d'affari dovuto alla Fiera del Levante di Bari e dalle numerose fiere specialistiche che si susseguono nel corso dell'anno.

[modifica] Luoghi di interesse naturalistico

[modifica] Il Gargano

Il mare del Gargano
Il mare del Gargano
(LA)
« Apulus Hadriacas exit Garganus in undas... »
(IT)
« Il Gargano si allunga dalle coste adriatiche della Puglia »
(Marco Anneo Lucano da Pharsalia, Libro V, v. 378)

È un imponente promontorio situato in provincia di Foggia; corrisponde sostanzialmente a un massiccio montuoso chiamato lo "sperone d'Italia" che si protende per 70 km nel mare Adriatico, e che dà origine al Golfo di Manfredonia. A est si spinge sino alla cosiddetta Testa del Gargano, mentre a ovest si salda con il Tavoliere delle Puglie, coprendo una superficie complessiva di circa 2000 kmq. Nel suo territorio è ricompreso il Parco Nazionale del Gargano. L'area più interna della regione, ricoperta da fitte foreste tra cui la Foresta Umbra, è poco popolata; gli abitanti tendono a raccogliersi nei centri costieri o ai piedi dei monti, anche per via dello sviluppo acquisito in epoca recente dal turismo balneare, che si è aggiunto alla tradizionale attività peschereccia e soprattutto agricola. Una strada panoramica si sviluppa lungo quasi tutto il perimetro del Gargano, toccando molti dei centri principali, come San Nicandro Garganico, Carpino, Rodi Garganico, Peschici, Vieste, Mattinata e Manfredonia.

[modifica] Le isole Tremiti (dette anche Diomedee)

il tipico paesaggio delle isole Tremiti in una foto d'atmosfera
il tipico paesaggio delle isole Tremiti in una foto d'atmosfera
Il Tafaluro a Torre Sant'Andrea, non lontano da Otranto
Il Tafaluro a Torre Sant'Andrea, non lontano da Otranto
« È inutile fare retorica sulla bellezza delle isole che prendono il nome da Diomede e che, dimenticate per anni e anni, ridotte a un doloroso luogo di pena anche nell'epoca più moderna, sono finalmente uscite dal dimenticatoio, imponendosi per le infinite attrattive... »
(Alfredo Zallone, da Il mio Gargano, Bari 1971)

Sono un arcipelago dell'Adriatico, sito a 12 miglia nautiche a nord del promontorio del Gargano (lago di Lesina) e a 24 ad est della costa molisana (Termoli). Anche essendo il più piccolo e il secondo meno popoloso (con meno abitanti vi è solo Celle di San Vito) comune della Puglia è uno dei centri turistici più importanti dell'intera regione. Per la qualità delle sue acque di balneazione è stato più volte insignito della Bandiera Blu, prestigioso riconoscimento della Foundation for Environmental Education.

[modifica] Il Salento

« Terra tra i due mari Adriatico e Ionio partendo da una linea condotta dal punto più interno del golfo di Taranto fino alla contrada del Pilone a nord di Ostuni »
(Cosimo De Giorgi - Cenni di geografia fisica della provincia di Lecce, Lecce, 1889)

L'agro salentino è quasi ovunque coltivato, e la vegetazione arborea è per lo più costituita da distese di ulivi secolari, dai tronchi contorti e di grandi dimensioni. La proprietà terriera è generalmente suddivisa in piccoli appezzamenti, separati dai tipici muretti a secco. La pietra è da sempre utilizzata anche per realizzare diverse costruzioni a secco, utilizzate dai contadini per riposare o per riporvi gli attrezzi da lavoro. Tali costruzioni (definite a seconda delle zone furnieḍḍi, pajare, ecc.) sono più simili ai nuraghi sardi che ai trulli pugliesi. Le coste sono ampie e sabbiose soprattutto sul Mar Ionio, le cui acque sono caratterizzate a questa latitudine da una trasparenza e da cromatismi rari; spettacolari sono le scogliere a picco sul mare, soprattutto sul Mare Adriatico. Tra le spiagge più note ci sono quelle sabbiose di Porto Cesareo di Gallipoli, di Santa Maria di Leuca, di Otranto e di Ostuni, e per quanto riguarda le spiagge rocciose, tra le più notevoli meritano citazione Castro, Santa Cesarea Terme e Porto Badisco. Numerose sono le masserie fortificate risalenti per lo più al XVI, XVII e XVIII secolo. I paesi, in genere poco popolosi, hanno un aspetto orientaleggiante e sono caratterizzati dal bianco intenso delle costruzioni che li rende abbacinanti nelle giornate di sole.

[modifica] Le Grotte di Castellana

La Grotta Bianca
La Grotta Bianca

Le Grotte di Castellana, nel sud-barese, sono un complesso di cavità sotterranee di origine carsica di grande interesse dal punto di vista speleologico e turistico. Il complesso è sito nel comune di Castellana Grotte, a circa 2 chilometri dal centro abitato. Le cavità sotterranee si estendono per una lunghezza di circa 3 chilometri, fino a raggiungere profondità dell'ordine di 70 metri al di sotto del livello del suolo. Di particolare interesse sono la grotta bianca e la caverna del duomo di Milano, così denominata per la particolare forma delle stalagmiti, che ricordano dei pinnacoli.

[modifica] Luoghi di interesse archeologico

La regione è ricca di siti e testimonianze delle antiche popolazioni che la abitavano in passato:

[modifica] Gli scavi messapici tra le province di Brindisi e Lecce

Il Dolmen Placa a Melendugno nel Salento
Il Dolmen Placa a Melendugno nel Salento

Tra i reperti preistorici sono degni di nota le specchie (antichi monumenti megalitici realizzati mediante utilizzo a secco di grossi blocchi in pietra), i dolmen (tombe megalitiche preistoriche a camera singola), i menhir (megaliti monolitici eretti solitamente in età della pietra). Degna di nota l'area della necropoli messapica presso Manduria che presenta interessanti resti messapici riguardanti tombe di varie epoche, un fossato, una duplice cinta muraria e resti di alcune vie dell'antica città. Un'altra area archeologica messapica è quella di Roca, dove è stata riportata alla luce l'antica città fortificata di Roca Vecchia sorta su un precedente sito preistorico. Sulle pareti della grotta marina della Poesia sono state ritrovate iscrizioni in lingua messapica e latina, oltre a graffiti preistorici.[64]

[modifica] Le zone archeologiche di Casale di Apigliano

È un antico villaggio medievale della Terra d'Otranto (odierno Salento), abbandonato tra il XIV e il XVI secolo per circostanze ancora da precisare. Oggi è un sito archeologico unico nel suo genere. L'antico casale di Apigliano si trovava vicino al nucleo urbano di Zollino,[65] ai limiti del territorio comunale; come risulta dal catasto onciario del 1746 ma dal IX secolo in poi è passato al comune di Martano.

Le prime notizie documentate, riportanti la situazione fiscale della località, risalgono al XIII secolo d.C.. Tuttavia i primi villaggi relativamente stabili nel Salento, attraverso ricerche condotte dall'Università del Salento sono da riferire al VIII secolo. Attualmente del casale rimane solo la chiesetta sconsacrata intitolata a Santa Maria, ma conosciuta dagli abitanti del posto come Chiesa di San Lorenzo.

Gli elementi venuti alla luce nelle zone archeologiche sono in grado di fornire informazioni circa il periodo bizantino e il periodo angioino. Con riferimento al primo, sono stati rinvenuti resti di alcune abitazioni rurali costruite con la tecnica del muro a secco, che evidenziano la presenza di un insediamento abbastanza esteso. Più ricchi sono invece i ritrovamenti riferibili al periodo angioino, come i resti di una cappella che si ritiene rappresenti la chiesa di San Giorgio.

[modifica] Gli ori di Taranto dell'età ellenistica

Orecchino in oro, fine IV secolo a.C.
Orecchino in oro, fine IV secolo a.C.
Basilica del Santo Sepolcro in Barletta
Basilica del Santo Sepolcro in Barletta
Egnazia vista da una delle tre traverse attualmente scoperte della Via Traiana
Egnazia vista da una delle tre traverse attualmente scoperte della Via Traiana

Custoditi nella sezione dedicata all'arte orafa in età ellenistica del Museo nazionale archeologico di Taranto, gli ori di Taranto costituiscono la più importante testimonianza di come la lavorazione dei metalli preziosi, e in particolare dell'oro, fosse una delle attività più sviluppate nella città magno-greca tra il IV ed il I secolo a.C..

Le principali tecniche di lavorazione erano quelle di martellatura, cesello, filigrana e granulazione.

Fra i numerosi pezzi in esposizione nella "Sala degli ori", si segnalano i gioielli appartenuti ai corredi funerari, tra i quali si notano:

  • "Diadema in oro e pietre dure" con decorazione a motivi floreali;
  • "Orecchino a navicella" con lavorazione in filigrana;
  • "Orecchini a testa di leone";
  • "Schiaccianoci";
  • "Teca in argento" a forma di conchiglia.

[modifica] Il tesoro della basilica del Santo Sepolcro di Barletta

Il Tesoro della Basilica del Santo Sepolcro di Barletta comprende alcune oreficerie sacre, in parte provenienti dalla Palestina:

  • Croce Patriarcale binata, contenete la reliquia della Santa Croce, portata a Barletta nel 1291 dal Patriarca di Gerusalemme Randulphus;
  • Tabernacolo a forma di cubo con il Cristo in Maestà in mandorla con i simboli dei quattro Evangelisti e due angeli, in rame e smalti champlevé, databile ai primi decenni del XIII secolo e non oltre il 1240;
  • Colomba eucaristica in rame dorato lavorato ad incisione e a sbalzo databile tra la fine del 1100 e non oltre il 1240. La colomba ha subito dei rifacimenti e delle integrazioni nel corso del 1200, forse ascrivibili ad una maestranza musulmana, e ha alla base della coda la data 1184, iscrizione che però è risultata, ad un'analisi paleografica, risalente al XVII o al XVIII secolo, forse per tramandare la data originaria, scomparsa nei restauri successivi;
  • Ostensorio in forma gotica del XII secolo.

Tutti questi oggetti sono di arte francese, e la tradizione li vuole provenienti da Tolemaide.

[modifica] Gli scavi archeologici e il Museo Nazionale di Egnazia

Egnazia è un'antica città (di cui oggi rimangono solo rovine), nei pressi dell'odierna Fasano, in Provincia di Brindisi. Centro dei messapi o dei peucezi, fu sede di manifatture di ceramiche del IV e III secolo a.C.. Sullo sfondo, le mura dell'acropoli]]In lingua messapica era chiamata Gnathia, mentre dai Romani fu chiamata Egnatia o Gnatia. Si trova ai confini tra la Peucezia (a nord) e la Messapia (a sud), lungo la cosiddetta soglia messapica. Citata da Plinio, Strabone ed Orazio, che in un suo viaggio da Roma a Brindisi, scrisse di essa. Ora in provincia di Brindisi (vicino al confine con quella di Bari) e pochi chilometri più a nord di Savelletri di Fasano, il centro d'Egnazia è uno dei più interessanti siti archeologici della Puglia.

Il sito archeologico di Egnazia, inserito in un felice contesto naturalistico-ambientale, è uno dei più interessanti della Puglia. Citata da autori come Plinio, Strabone, Orazio, la città ebbe grande importanza nel mondo antico per la sua posizione geografica; grazie alla presenza del porto e della Via Traiana, infatti, essa fu attivo centro di traffici e commerci.

La storia dell'antica Gnathia si è snodata nell'arco di molti secoli. Il primo insediamento, costituito da un villaggio di capanne, sorse nel XV sec. a.C. (età del bronzo) e il sito fu sicuramente frequentato nel XIII sec. a.C., in epoca postmicenea, come attestano i fori di palificazione (ancora in età del bronzo). Nell'XI sec. a.C. (età del ferro) si registra l'invasione di popolazioni provenienti dall'area balcanica, gli Iapigi, mentre con l'VIII sec. a.C. inizia la fase messapica che per Egnazia, come per tutto il Salento, cesserà con l'occupazione romana avvenuta a partire dal III sec. a.C.. La città entrerà quindi a far parte prima della repubblica (come civitas foederata probabilmente dopo il 267 - 266 a.C. e come municipium dopo la guerra sociale) e poi dell'Impero romano e decadrà insieme ad esso. Della fase messapica di Egnazia restano le poderose mura di difesa e le necropoli, ove oltre a tombe a fossa e a semicamera, sono presenti monumentali tombe a camera decorate con raffinati affreschi.

[modifica] Monumenti dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO

[modifica] I trulli di Alberobello

Trulli, Alberobello
Trulli, Alberobello

I trulli sono antiche costruzioni coniche in pietra "a secco", di origini protostoriche, presenti in tutta la Valle d'Itria; tuttavia, nonostante nelle zone di sviluppo dei trulli si rinvengano reperti archeologici di epoca preistorica, o fondazioni di capanne in pietra risalenti all'età del bronzo, non esistono trulli particolarmente antichi: questo sarebbe giustificato dal fatto secondo cui piuttosto che provvedere alla riparazione dello stesso in caso di dissesto, si preferiva abbatterlo e ricostruirlo per motivi economici, riutilizzandone il materiale.

Il trullo era una tipica costruzione contadina, dove il cozzaro, ovvero colui che coltivava la terra del padrone, poteva avere un giaciglio dove dormire e tenere gli attrezzi del campo. I bambini usavano dormire in alcove scavate come nicchie direttamente nel muro e divise dall'ambiente principale tramite tende. Alcune travi di legno, tuttora visibili nei trulli attuali, non avevano funzione strutturale ma servivano piuttosto per appendere le vivande e le provviste, tenendole sollevate da terra (non di rado il pavimento, in terra battuta, era condiviso da persone e animali domestici).

Si pensa che anticamente i Trulli venissero utilizzati per evadere il pagamento delle tasse sulle case. Ci sono varie teorie in proposito. Una di queste afferma che i Trulli venivano usati per comunicare mediante segnali di fumo l'arrivo di eventuali controlli; in quel caso venivano letteralmente scoperchiati, in attesa di essere ricostruiti una volta passato il pericolo. Una diceria popolare vuole che nell'approssimarsi della venuta del padrone che chiedeva il pagamento del dazio per la residenza nel terreno, ai cozzari bastasse tirare via una sola pietra per far crollare tutta la costruzione, facendo apparire il tutto come un semplice cumulo di pietre.

[modifica] Castel del Monte

L'imponente Castel del monte, Andria
L'imponente Castel del monte, Andria

La nascita di Castel del Monte si colloca ufficialmente il 29 gennaio 1240, quando Federico II di Svevia ordina affichè vengano predisposti i materiali e tutto il necessario per la costruzione di un castello presso la chiesa di Sancta Maria de Monte (oggi scomparsa). Questa data, tuttavia, non è accettata da tutti gli studiosi: secondo alcuni, infatti, la costruzione del castello in quella data era già giunta alle coperture. Incerta è anche l'attribuzione ad un preciso architetto: alcuni riconducono l'opera a Riccardo da Lentini ma molti sostengono che ad ideare la costruzione fu lo stesso Federico II. Pare fu costruito sulle rovine di una precedente fortezza prima longobarda e poi normanna. Probabilmente alla morte di Federico II (avvenuta nel 1250) l'edificio non era ancora terminato. L'edificio ha pianta ottagonale (16,30 m per lato all'esterno) e ad ogni angolo si innesta una torretta a sua volta ottagonale (lato 3,10 m), mentre l'ottagono che corrisponde alla corte interna ha lati di 8,65 m ciascuno. Il diametro dell'intero castello è di 56 m, mentre il diametro di ogni torre è di 7,80 m. Le torri sono alte 24 m e superano di poco l'altezza dell'intera struttura. Lo spazio interno è suddiviso in due piani, rialzati rispetto al piazzale antistante di 3 e 9,5 metri rispettivamente. Questa suddivisione viene ripresa all'esteno da una cornice marcapiano. Ogni piano è costituito da otto stanze trapezioidali, suddivise congiungendo gli spigoli dell'ottagono interno e gli spigoli di quello esterno, dove si impostano le omologhe torri.

[modifica] Luoghi di interesse artistico

La Basilica di San Nicola, Bari
La Basilica di San Nicola, Bari
La cattedrale di Bitonto
La cattedrale di Bitonto
La cattedrale di Otranto
La cattedrale di Otranto
La Cattedrale di Trani
La Cattedrale di Trani

[modifica] Il romanico pugliese

Arte severa che si sviluppò in Puglia tra l'XI e la prima metà del XIII secolo,[66] soprattutto in architettura, scultura e nel mosaico. Il romanico "normanno" pugliese è l'antecedente più immediato dell'arte che si sviluppò alla corte di Federico II nel XIII secolo, che tramite il movimento di artisti (come Nicola Pisano) portò al rinnovamento artistico innestato in Toscana e da qui in tutta Italia. In architettura religiosa, le chiese pugliesi recepirono caratteri lombardi, pisani ed orientali rielaborandoli secondo uno schema peculiare.

Uno degli edifici più rappresentativi è la Basilica di San Nicola a Bari, iniziata nel 1087 e terminata verso la fine del XII secolo. Esternamente si presenta con un aspetto massiccio, come una fortezza, con una facciata a salienti, chiusa ai lati da due torri incompiute, decorata con archetti pensili e con un poco pronunciato protiro con leoni stilofori secondo i modelli lombardi ed emiliani. Altro edificio di importante rilievo è la Cattedrale di Otranto che conserva il mosaico pavimentale meglio conservato dell'intera Puglia.

Il motivo delle doppie torri rimanda invece a esempi transalpini, ed è spiegabile anche con la presenza normanna degli Altavilla; i segni di altre due torri sono presenti nella zona posteriore dell'edificio, dove si apre una particolare struttura muraria continua a chiusura delle tre abisdi.

La pianta è a tre navate, con quelle laterali provviste di ulteriori pareti voltate che rinforzano la struttura; la navata principale non è molto lunga ed in origine era coperta a capriate. I matronei sono i più antichi dell'Italia meridionale e terminano in corrispondenza dell'altare maggiore, dove lo spazio si allarga per formare un transetto che non sporge dalla pianta rettangolare dell'edificio: qui era prevista la costruzione di una cupola ottagonale, che avrebbe accentuato, assieme alle torri, la verticalità del complesso. La spazialità interna tuttavia è compromessa da due archi che si aprono sulla navata centrale all'altezza del matroneo: furono aggiunti nel XIV secolo per irrobustire ulteriormente la struttura. Alcuni importanti esempi sono:

Accanto ai monumenti romanici spiccano anche importanti emergenze gotiche, prime tra tutte il grandioso Duomo angioino di Lucera, la Basilica del Santo Sepolcro a Barletta e la Basilica di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina.

[modifica] Il barocco leccese

La facciata della Basilica di Santa Croce, Lecce
La facciata della Basilica di Santa Croce, Lecce
La chiesa dell'ex Convento degli Agostiniani, Melpignano
La chiesa dell'ex Convento degli Agostiniani, Melpignano
La facciata della basilica di San Lorenzo, San Severo
La facciata della basilica di San Lorenzo, San Severo

Il Barocco leccese è una singolare declinazione del barocco che, nata alla fine del XVI secolo in clima di Controriforma, si protrae fino alla prima metà del Settecento, in un tutt'uno col Rococò. L'architettura barocca è rigogliosa a Lecce e in tutti i comuni della provincia, nella Grecìa Salentina e nei grossi centri del basso Salento, Gallipoli, Maglie, Nardò, Galatina, Galatone e Lequile.

Le articolate decorazioni delle facciate di chiese e palazzi creano scenografici apparati di una visionaria esuberanza unica nel suo genere, resa possibile dalle grandi capacità di architetti e maestri scultori e dalla estrema malleabilità della calda e tenera pietra tufacea presente nel territorio.

Lecce, tanto ricca di monumenti barocchi, conserva insigni capolavori, tra i quali la basilica di Santa Croce, annessa al complesso monumentale dei Celestini, e la piazza del Duomo, considerata tra le più belle d'Italia. Nel Salento, inoltre, si distingue il barocco di Martina Franca, che piega una pietra più dura e bianca di quella leccese in forme generalmente più sobrie. Tra i maggiori monumenti barocchi salentini:

[modifica] Il tardobarocco di Capitanata

Estremamente diversa dal barocco leccese e maggiormente legata alla cultura del Settecento, tanto da sfociare nel rococò, l'architettura tardobarocca di Capitanata, pur mostrando forme precipue (come il fasto grottesco e popolare del complesso delle Croci a Foggia), risente fortemente degli influssi napoletani (esemplare lo sfarzoso interno della chiesa sanseverese della Pietà).

Il più significativo centro barocco della zona è San Severo, dove il linguaggio partenopeo (espresso, tra l'altro, in importanti macchine d'altare in marmi policromi) si fonde con quello lombardo (importato dall'architetto intelvese Ambrosio Piazza), dando vita a esiti di una vaporosa e festosa leggerezza di linee e di ornati, evidentissima in particolar modo nella prestigiosa fabbrica benedettina di San Lorenzo, che conserva, per di più, le ultime opere marmoree di Giuseppe Sanmartino. Tra i più importanti monumenti sei-settecenteschi di Capitanata:

[modifica] Le chiese rupestri

Numerose sono le grotte carsiche dipinte con motivi religiosi in epoca medioevale,[67] luoghi di antico culto ricavati in antri naturali dai monaci basiliani provenienti dall'Oriente, le cui volte e pareti sono ricoperte da pitture in stile bizantino. Rilevante è l'esempio della cripta di Santa Cristina a Carpignano Salentino datata 959 e dipinta da Teofilatto. Note sono anche quelle di Vaste (fraz. di Poggiardo), la grotta di San Biagio a San Vito dei Normanni, quella del Crocefisso nei pressi di Casarano e la cripta dell'Annunziata nel territorio di Lizzano. Nella parte occidentale della Provincia di Taranto c'è una notevole concentrazione di chiese rupestri, principalmente nel territorio di Massafra.

[modifica] La chiesa di Padre Pio

La chiesa di Padre Pio è stata commissionata dall'Ordine dei Frati Minori Cappuccini della provincia di Foggia e progettata dall'architetto italiano Renzo Piano[68] per contenere degnamente le migliaia di pellegrini che ogni anno giungono ad onorare la memoria di San Pio da Pietrelcina.[69]

L'opera è stata quasi completamente finanziata dalle offerte dei pellegrini, tanto che l'unica donazione giunta da un ente pubblico è stata quella della regione Puglia per la colossale croce in pietra che decora il sagrato, opera dello stesso Piano. Coi suoi 6000 (in grado di contenere 7000 persone, considerando un ampio margine di sicurezza) è la seconda chiesa d'Italia per dimensioni, superata solo dalla Basilica di San Pietro in Vaticano.

La chiesa sorge sul monte di San Giovanni Rotondo ed è adiacente al preesistente santuario e convento in cui il santo frate visse ed in cui ne sono conservate le spoglie. La struttura ha una forma che ricorda quello del nautilus, e la sua pianta ricorda la spirale archimedea, il cui fulcro è posto al centro dell'aula liturgica, nel luogo dove è posto l'altare. Assieme alla struttura della chiesa vera e propria è stato costruito anche un grande sagrato (a cui la chiesa è collegata attraverso un'enorme vetrata) ed un viale di accesso.

La novità principale apportata da questo progetto nel campo dell'architettura è l'utilizzo di un materiale come la pietra di Apricena (di cui è costituita tutta l'opera) anche come struttura resistente oltre che come semplice elemento decorativo. Il suo utilizzo in una zona ad alto rischio sismico, inoltre, ha reso necessari una serie di test e sperimentazioni che hanno coinvolto anche uno staff di geologi: il risultato è stato una struttura che, per mezzo di notevoli sperimentazioni tecnologiche, è ora in grado di resistere a forze anche 6 volte superiori a quelle provocate dai terremoti registrati in questa zona, nonostante l'utilizzo di un materiale molto poco duttile.

[modifica] Ostuni

Vista del centro storico di Ostuni
Vista del centro storico di Ostuni

Ostuni, è chiamata "la città bianca" e il suo borgo è uno dei più belli d'Italia, con le viuzze che si arrovellano tra le tipiche case in calce bianca. L'apparente disordine distributivo delle abitazioni intorno alla cattedrale dà al centro storico una conformazione unica.

Questo costume ha rivestito anche un ruolo di molta importanza in ambito storico, infatti le abitazioni venivano imbiancate, a partire dal XVII secolo con la calce perché si credeva fosse l'unico modo per evitare che la peste dilagasse nella cittadina ed il contagio aumentasse sino a portarne la distruzione. Questo uso della calce per imbiancare le abitazioni nel centro storico rientra tuttora in quelle che sono le peculiarità della cittadina ed è una caratteristica che la rende riconoscibile e unica.

Nel XII secolo Goffredo III, conte di Lecce e funzionario del re Ruggero, con giurisdizione militare sul territorio d'Otranto (le attuali province di Brindisi, Lecce e Taranto), ricevette l'ordine di costruire un castello (chiamato poi Castello Normanno) sulla cima della collina di Ostuni; oggi, purtroppo, di quella costruzione imponente e ben fortificata, rimangono solo una torretta e il giardino (chiamato ora Giardino Zurlo).

[modifica] Musei

Per approfondire, vedi la voce Musei della Puglia.
Museo nazionale archeologico di Taranto
Ceramiche risalenti al 580 a.C.
Ceramiche risalenti al 580 a.C.
È un importante museo archeologico dove è esposta, tra l'altro, una delle più grandi collezioni di manufatti dell'epoca della Magna Grecia, tra cui i famosi Ori di Taranto.
Sito in Corso Umberto I al civico 42, è stato fondato nel 1887 ed occupa la sede dell'ex Convento di San Pasquale di Baylon, edificato nel XVIII secolo.
L'archeologo Luigi Viola voleva farne un Museo della Magna Grecia, ma esso è sempre stato dedicato, principalmente, alla documentazione archeologica di Taranto e del resto della Puglia. Chiuso per essere sottoposto a lavori di restauro dal mese di gennaio del 2000, anno a partire dal quale fu mantenuta un'esposizione parziale presso Palazzo Pantaleo, riapre nuovamente al pubblico il 20 dicembre 2007.
Il piano rialzato del museo è utilizzato per esposizioni temporanee e convegni.
Il primo piano ospita la sezione greco-romana
inerente la società tarantina.
Il secondo piano, attualmente in allestimento, ospita la sezione preistorica del Paleolitico e dell'età del Bronzo inerente l'intero territorio pugliese.
Pinacoteca Provinciale di Bari
Importante Museo Artistico italiano, fu istituita il 12 luglio del 1928 ed inizialmente ospitata nel locale Palazzo del Governo. Nel 1936 la sua sede fu trasferita nelle sale del Palazzo della Provincia, sul Lungomare di Bari, dov'è tuttora custodito il suo ingente patrimonio artistico. Il materiale attualmente esposto nella Pinacoteca di Bari comprende: una sezione medievale; dipinti veneti del XV e XVI secolo provenienti da numeroso chiese di tutta la Puglia; pittura pugliese tardo medioevali e di scuola napoletana alto medioevale; una sezione di dipinti di Corrado Giaquinto; un'importante raccolta di pittura napoletana e meridionale del XIX secolo; maiolica pugliese medioevale; presepi napoletani; capi d'abbigliamento antico; importanti dipinti del XIX e XX secolo nonché opere d'arte contemporanea.
Museo Archeologico Provinciale "F. Ribezzo"
Il museo prende il nome dall'omonimo archeologo e glottologo illustre (1875-1952). Si trova a Brindisi e dispone di numerosi e ampi locali in piazza Duomo, offrendo ai visitatori ben sei sezioni:
Museo Provinciale "S. Castromediano"
È uno dei musei archeologici di Lecce ed è intitolato al duca di Cavallino Sigismondo Castromediano, appassionato di archeologia, che ne volle l'istituzione nel 1868. È situato nel Collegio Argento, dal nome del padre gesuita che lo fondò nel 1888 ed è stato acquistato dalla Provincia di Lecce nel 1967 e ristrutturato.
Il museo si divide in cinque sezioni: Didattica, con il plastico del Salento che riporta tutti i siti di rilevanza storico-artistica; Antiquarium, con vasi attici a figure nere e a figure rosse e vasi italici (VI e V secolo a.C.) e vari altri reperti archeologici: oggetti in bronzo, monete antiche e lapidi con iscrizioni messapiche; Topografia, con le antiche mappe del Salento; Pinacoteca, con tele di scuola veneta e napoletana (tra XIV e XVIII secolo) e anche alcune sculture romaniche e rinascimentali; Sala mostre, con opere di artisti contemporanei (tra XIX e XX secolo).
Nello stesso plesso è presente la Biblioteca Provinciale, con oltre 1000 scritti tra libri, riviste e giornali d'epoca. Oltre ad essa è presente una grande sala studio.
Museo Civico Archeologico di Canosa
Il museo archeologico di Canosa
Il museo archeologico di Canosa
Il Museo Civico Archeologico fu istituito nel 1934 e collocato nel settecentesco Palazzo Casieri. Ospita circa 2000 reperti archeologici provenienti da scavi in Canosa e in tombe del V - III secolo a.C.
Si trovano iscrizioni, sculture, bassorilievi, marmi, monete, gioielli, ceramiche e vasi che risalgono ad un vasto arco di tempo di circa 1500 anni (dal VI -V secolo a.C. al IX -X secolo d.C.): dal preistorico, dauno, romano, paleocristiano e bizantino-medioevale.
In passato il Museo è stato privato di alcuni pezzi di inestimabile valore, come ad esempio i prezioni ori della Tomba degli Ori. Questi gioielli sono attualmente custoditi presso Museo nazionale archeologico di Taranto, e sparsi nei maggiori musei italiani e europei (fra cui il Museo del Louvre).

[modifica] Siti di interesse comunitario

Segue un elenco dei siti della Puglia di rilevante importanza in ambito CEE riferiti alla regione biogeografica mediterranea.
Le località, definite "Siti di interesse comunitario", e spesso indicate con l'acronimo SIC, sono state proposte sulla base del Decreto 25 marzo 2005, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 157 dell'8 luglio 2005 e predisposto dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ai sensi della direttiva.[70]

Attualmente, i proposti Siti di Interesse Comunitario nelle province pugliesi sono 77:
32 nella provincia di Lecce sono stati individuati, 20 nella provincia di Foggia, 9 nella provincia di Bari, 8 nella provincia di Taranto e altri 8 nella provincia di Brindisi.


[modifica] Università

Nell'anno 2003/04, secondo i dati provenienti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, in Puglia la popolazione scolastica era di 728.739 alunni, di cui 132.813 (pari al 18,2%) nella scuola materna, 222.903 (il 30,6%) nella scuola elementare, 150.457 (20,6% del totale) nella scuola secondaria di primo grado e 222.566 (30,5%) nella scuola secondaria di secondo grado.[71]

Per ciò che riguarda la preparazione a livello universitario, secondo i dati del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, nell'anno 2003/04 i nuovi iscritti alle università pugliesi sono stati 20.094.

Il logo dell'Università di Bari
Il logo dell'Università di Bari
Il logo del Politecnico di Bari
Il logo del Politecnico di Bari
Università di Bari
L'Università degli Studi di Bari è una università pubblica italiana con sede principale a Bari. Con più di 60.000 studenti,[72] è la principale università pugliese ed uno dei maggiori istituti universitari italiani. L'Ateneo fondato nel 1925, ha sede presso il palazzo storico di Piazza Umberto I nel cuore del moderno centro cittadino.
Politecnico di Bari
È un'università statale a carattere scientifico-tecnologico. Il Politecnico forma architetti, ingegneri e disegnatori industriali, rilasciando i titoli accademici di diploma universitario e diploma di laurea (vecchio ordinamento, ad esaurimento), laurea, laurea specialistica, dottorato di ricerca, con le corrispondenti qualifiche accademiche, nonché i master universitari di I e II livello.
Università del Salento
È il secondo ateneo della Puglia per numero di iscritti, preceduto dall'Università degli Studi di Bari. Conta 9 facoltà e ha sede a Lecce, con alcune dislocazioni a Mesagne e Brindisi. Nel 1998 è stato attivato presso l'università del Salento l'Istituto Superiore Universitario di Formazione Interdisciplinare (ISUFI), una delle Scuole Superiori d'Italia, costruita sul modello della Scuola Normale di Pisa. La Scuola realizza programmi di alta formazione nell'ambito dei seguenti settori: Nanoscienze, e-Business Management, Giurisprudenza e Politica dell'area Euromediterranea, Beni Culturali. Anche grazie al traino duvuto all'ISUFI, dal 2000 l'ateneo salentino ha conosciuto una crescita senza precedenti, soprattutto nel ramo scientifico, che è uno tra i più avanzati ed efficienti d'Italia.
Università di Foggia
È stata istituita il 5 agosto 1999 per mezzo del decreto emesso in quella data dal ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica.[73] Foggia, tuttavia, era sede di polo dell'Università degli studi di Bari già dall'anno accademico 1990-1991, con le facoltà gemmate di Giurisprudenza, Economia e Agraria, e nell'anno accademico 1993/94 era stato attivato anche il corso di laurea in Medicina e Chirurgia.
LUM Jean Monnet di Casamassima
La Libera Università Mediterranea nasce nel 1995, ottenuto il riconoscimento da parte dell'Action Jean MonnetCommissione Europea di Bruxelles - come sede di cattedre, corsi permanenti e moduli d'insegnamento, orientati a diffondere la cultura dell'integrazione europea.
Università LUMSA
La Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA), è un'università di ispirazione cattolica che ha sede a Roma. L'Istituto Universitario pareggiato di Magistero Maria Ss. Assunta fu voluto da Luigia Tincani, venne istituito con Regio Decreto[74] ha una sezione staccata a Taranto.

[modifica] La ricerca scientifica e tecnologica

In Puglia la ricerca è coordinata dall'Agenzia Regionale per la Tecnologia e l'Innovazione (ARTI), e condotta da numerosi istituti:

Il CEMeC, Centro di Eccellenza in Meccanica Computazionale
Lavora nei settori della ricerca e dell'innovazione industriale, in particolare si occupa di:
  • turbomacchine, sistemi di iniezione, trasmissioni meccaniche, sistemi frenanti, sistemi ruota-rotaia e interazione fluido-struttura (flutter)
  • attività di alta formazione su uso di codici commerciali e special-purpose realizzati dai proponenti, anche in collaborazione con enti terzi
  • attività di supporto tecnico-ingegneristico ad aziende locali, nazionali ed estere nei settori di interesse del CE, che dovrà anche consentirne la piena autonomia finanziaria al termine del primo triennio.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche
Con 23 istituti, lavora nei settori agroalimentare, dell'ingegneria, delle scienze naturali, chimiche e biologiche, delle scienze marine e della mineralogia. In particolare a Lecce sono presenti l'Istituto per i beni archeologici e monumentali e le sezioni dell'Istituto di scienze delle produzioni alimentari, dell'Istituto per la microelettronica e microsistemi, dell'Istituto di fisiologia clinica e dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima. Taranto è, invece, sede dell'Istituto sperimentale talassografico "Attilio Cerruti" e della Fondazione marittima "Ammiraglio Michelagnoli" che opera d'intesa con lo stesso CNR e con organismi universitari.
L'ENEA di Mesagne
Il centro ricerca è presente fin dai primi anni '90 con uno sportello tecnologico. Nel 2001 l'ENEA ha consolidato la propria presenza nella città adriatica, rilevando le strutture del Centro Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo dei Materiali, e creando un proprio centro all'interno della "Cittadella della Ricerca". Attualmente operano nel Centro l'Unità Tecnico Scientifica Materiali e Nuove Tecnologie (MAT), l'Unità Tecnico Scientifica Fusione (FUS), l'Unità Tecnico Scientifica Tecnologie Fisiche Avanzate (FIS) e il Progetto Speciale Clima Globale (CLIM).
Tecnopolis
È il primo parco scientifico e tecnologico nato in Italia, si occupa di trasferimento tecnologico e e-government, ha sede a Valenzano, alle porte di Bari. Finalità dell'Istituzione è il trasferimento tecnologico dal mondo accademico (Università) a quello produttivo.
Il distretto tecnologico regionale “Dhitech” di Lecce
Opera per la competitività e l'innovazione nella ricerca scientifica, comprende il Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie, centro di eccellenza a livello internazionale sulle nanotecnologie, che ha ricevuto riconoscimenti di varia natura, tra cui la visita ufficiale del Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano il 15 settembre 2006. Il laboratorio segue linee di ricerca sia di tipo fondamentale, che di tipo fortemente applicato, grazie alle partnership con le multinazionali tecnologiche residenti presso di esso (STMicroelectronics, Agilent Technologies, TechInt, Alenia Marconi System) che appoggiano i loro programmi di formazione e reclutamento post laurea sull'ISUFI.
L'Osservatorio sul mondo rurale e sul sistema agroindustriale della Puglia
l'INEA è una iniziativa inserita nell'ambito della Misura 4.3.6. del sottoprogramma FEOGA del Programma Operativo Plurifondo Puglia 1994-1999[75] che ha visto la nascita nel 1997. Suo compito è svolgere attività di supporto alla programmazione regionale, attraverso la fornitura di analisi, idee, strumenti, dati ed informazioni.
L'Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari
L'istituto fornisce ai laureati la possibilità di effettuare ricerca scientifica applicata e di lavorare in funzione delle esigenze del territorio ed in stretta collaborazione politico-economica coi vari enti territoriali. Unico in Italia, è uno dei quattro istituti presenti in Europa con sede rispettivamente in Francia (IAM di Montpellier), in Spagna (IAM di Zaragoza) e in Grecia (IAM di Chania). Questi quattro costituiscono la struttura operativa del CIHNEAM (Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Mediterraneennes - Centro Internazionale degli Alti Studi Agronomici Mediterranei), organismo intergovernativo la cui sede è a Parigi, a cui i quattro istituti europei fanno capo.
Il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura
Il CRA è un Ente nazionale di ricerca e sperimentazione con competenza scientifica generale nel settore agricolo, agroindustriale, ittico e forestale.
Il Centro Ricerche agroalimentari Bonomo
Il CRB svolge attività di ricerca applicata, con progetti nazionali ed internazionali, in collaborazione con istituti universitari, enti di ricerca, consorzi e imprese private, nei seguenti settori: gestione post-raccolta dei prodotti ortofrutticoli freschi, trasformazione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari, utilizzazione dei sottoprodotti e degli scarti di produzione delle aziende agroalimentari.
L'ISUFI (scuola di management dell'innovazione)
L'Istituto Superiore Universitario di Formazione Interdisciplinare è una delle nove Scuole Superiori d'Italia, costruita sul modello della Scuola Normale di Pisa, riconosciuta dal MIUR nel 2005 dopo 5 anni di sperimentazione. È stata attivata presso l' Università del Salento nel 1999. La scuola realizza programmi di alta formazione nell'ambito dei seguenti settori: Nanoscienze, e-Business Management, Euromediterranean School of Law and Politics, Beni Culturali.
I centri di ricerca pubblico-privati
Consorzio Sintesi (meccatronica), il Centro Laser (automazione industriale), il Cetma (materiali).
L'Università dell’idrogeno
Centro d'eccellenza no profit aperto a Monopoli nel giugno 2007 per la formazione, la ricerca e l'informazione sui temi delle nuove energie.

[modifica] Eventi

[modifica] Festival

La Notte della Taranta a Melpignano
La Notte della Taranta a Melpignano
Il Carpino Folk Festival
Il Carpino Folk Festival
La Città del libro a Campi Salentina
La Città del libro a Campi Salentina
Festival del Cinema Europeo a Lecce (aprile)
È un susseguirsi di proiezioni nell'arco di una settimana, fino ad arrivare alla serata di consegna dell'Ulivo d'oro ad attori e registi internazionali del grande schermo.
Salento finibus terrae festival a San Vito dei Normanni (fine luglio)
È una rassegna cinematografica internazionale di cortometraggi e si presenta con una formula originale: promuove e premia i corti dividendoli in tre categorie: "Registi pugliesi", "Registi italiani" e "Registi internazionali".
Festival della Valle d'Itria a Martina Franca (luglio-agosto)
È un festival lirico, nato nel 1975, che propone titoli inediti e programmi di raro ascolto. Il programma prevede, nell'arco di tre settimane, opere riscoperte e rivelate, capolavori dimenticati del ricco patrimonio operistico italiano ed europeo, interpretazioni musicali celebri, affermazioni di giovani cantanti ed esibizioni di importanti interpreti.
Carpino Folk Festival a Carpino (prima decade di agosto)
È il festival della musica popolare e delle sue contaminazioni nato in omaggio alla musica popolare di Andrea Sacco e dei Cantori di Carpino.
Notte della Taranta nei comuni della Grecìa Salentina (agosto)
È un festival di musica popolare salentina, dove la pizzica tradizionale e quella rivisitata incontrano le musiche tradizionali nazionali ed internazionali. Consiste in un tour per i paesi della Grecìa Salentina e per altri comuni del Salento, che si conclude con il concertone finale a Melpignano che dura fino alle prime luci del mattino.
Salento International Film Festival a Tricase (agosto)
È un festival cinematografico del cinema indipendente, organizzato dall’associazione CineSalento. Si articola nelle tre sezioni: "Lungometraggi world cinema", "Documentari", "Cortometraggi".
Castel dei Mondi ad Andria (agosto-settembre)
È un festival internazionale che presenta un'anteprima a luglio ed è interamente dedicato al teatro. Per più di una settimana, nella dimora federiciana di Castel del Monte e in vari monumenti e piazze del centro storico di Andria, si svolgono spettacoli di ogni tipo e in contemporanea tra loro.
I Dialoghi di Trani a Trani (settembre)
È un festival letterario in cui si siedono intorno ad un tavolo, nel castello svevo della città, persone di diverso orientamento e di diversa provenienza. Esse si confrontano intorno al libro, riguardo la società che esso rappresenta in ogni sua problematica, per riflettere proprio sul rapporto tra cultura e società.
Città del Libro a Campi Salentina (ultima settimana di novembre)
È un festival letterario: la rassegna nazionale degli autori e degli editori presenta una nutrita esposizione della grande e media editoria italiana e si propone come occasione per riflettere sulle sfide dei nostri tempi, utilizzando le formule consuete dell’incontro con l’autore, il cinema e il teatro, nonché tavole rotonde, mostre, laboratori e concorsi. Forte è il coinvolgimento del pubblico e in particolare delle scuole.
Alba dei Popoli a Otranto (dicembre)
È una rassegna di arti, culture, ambiente, musica e spettacoli e si svolge nell'ambito dell'Otranto Festival.

[modifica] Premi

Premio Barocco a Lecce (giugno)
È un riconoscimento d’eccellenza a personaggi dello spettacolo, della cultura, dell’arte, della scienza e dello sport che si sono particolarmente distinti rendendo grande il nome dell’Italia nel mondo (fino al 2006 si è svolto a Gallipoli).
Premio Rodolfo Valentino a Lecce (luglio)
È un riconoscimento alla carriera dei protagonisti del cinema internazionale intitolato al celebre divo del cinema muto, nato a Castellaneta. La cerimonia di consegna del premio, istituito nel 1972, dal 2004 si svolge a Lecce come tra 1972 e 1980 (nel 1977 si è svolto a Bari).
Premio Zeus a Ugento (settembre)
È un riconoscimento pubblico a coloro che si distinguono nel campo dell’archeologia. Le sezioni del Premio sono:Giovani laureati in Archeologia in Italia ed all’estero; Premio alla carriera; Innovazione e Tecnologia; Restauro Archeologico; Investimenti in Ricerca e Missione all’estero.
Premio Grinzane Terra d'Otranto a Otranto (novembre)
È un riconoscimento internazionale sul tema del confronto interculturale. Presenta due sezioni: per un'opera letteraria che tratta il tema della tolleranza e dell'integrazione e per una particolare attività nel campo della solidarietà e del dialogo.

[modifica] Tradizione

La Processione dei Misteri a Taranto
La Processione dei Misteri a Taranto
Il palio di Oria
Il palio di Oria
Tavola di San Giuseppe a Cocumola
Tavola di San Giuseppe a Cocumola
La Fòcara a Novoli (16-18 gennaio)
È il caratteristico falò della festa patronale di Sant'Antonio abate, un monumento di ingegneria agraria formato da decine di migliaia di fascine di tralci di vite, che supera l'altezza ed il diametro di venti metri, il quale viene acceso con un tripudio di fuochi pirotecnici la sera del 16 gennaio. Nei Giorni del Fuoco, inoltre si assiste a innumerevoli rassegne e gare di fuochi pirotecnici e si ammirano le esposizioni artistiche delle grandi luminarie. L'evento è stato oggetto di un documentario della National Geographic e di servizi della Nippon Press.
Tavole di San Giuseppe (18/19 marzo) a Cocumola, San Marzano di San Giuseppe, Uggiano la Chiesa, Giurdignano, e Lizzano
È un'antica tradizione in cui, in onore di San Giuseppe si imbandiscono grandi tavolate con piatti tipici. Durante la visita alla taula si possono assaggiare lu cranu stumpatu e la massa culli ciciri o i "vermiceddhri" cioè il grano e la pasta con i ceci.
Settimana Santa a Taranto (marzo o aprile)
È una suggestiva e mistica serie di riti che, inoltre, vede i componenti le due principali Confraternite della Chiesa di Taranto gareggiare per aggiudicarsi le statue e le poste nelle processioni dell'Addolorata e dei Misteri.
Palio di Taranto (maggio e luglio)
È una manifestazione in costume che consiste in due regate con dieci barche a remi abbinate ai rispettivi rioni della città. Il trofeo viene assegnato solo dopo le due gare che si disputano l'8 maggio e la terza domenica di luglio.
Festa del Soccorso a San Severo (maggio)
È un evento barocco che ha il suo fulcro nelle due sontuose processioni con le statue dei santi patroni; i sacri cortei sono scanditi dalle batterie pirotecniche, incendiate nei rioni cittadini: le contrade, addobbate coi loro colori identificativi, si contendono il palio per la migliore batteria. Durante l'accensione dei fuochi, inoltre, si scatena la corsa dei fujenti, giovani che corrono a breve distanza dalle esplosioni.
Palio di Oria (seconda settimana di agosto)
È una manifestazione in costume, di ambientazione medievale, che si svolge in due giorni: sabato si tiene il corteo storico per le vie cittadine e domenica si disputano le gare tra le contrade della città, per l'assegnazione del Palio.
Danza delle spade a Torrepaduli (15 e 16 agosto)
È un ballo della Notte di San Rocco in cui, al ritmo incalzante dei tamburelli, coppie di uomini mimano un duello, danzando e "sfidandosi" con le braccia e le mani.
Cavalcata dei Devoti a Ostuni (26 agosto) 
È un antico rito dei festeggiamenti per il patrono Sant'Oronzo. La Cavalcata di sant'Oronzo è una sfilata di cavalli e cavalieri, bardati con gualdrappe e divise rosse ricche di ricami e lustrini. Di particolare interesse è anche lo svolgimento di due fiere in contemporanea, nei tre giorni di festa.
Festa dei santi Medici a Bitonto (terza domenica di ottobre)
È una suggestiva intorciata, in devozione ai due santi martiri, che percorre le strade e gran parte del centro storico della città. Ha origine nel XIII secolo quando i resti delle braccia dei Santi Cosma e Damiano giunsero a Bitonto. Nella festa si tiene anche una fiera molto frequentata.

[modifica] Folklore

Carnevale di Putignano a Putignano
È considerato uno dei più importanti ed antichi carnevali d'Italia. La maschera caratteristica della manifestazione è chiamata Farinella e deve il suo nome all'omonima pietanza putignanese. Il carnevale di Putignano è uno dei più lunghi per durata, avendo inizio il 26 dicembre con la cerimonia dello "scambio del cero". Dal 2006, ne viene disputata anche un'edizione estiva.
Carnevale di Massafra a Massafra
È considerato uno dei più importanti e festosi della Puglia. Questo perché, a differenza degli altri carnevali, la maggior parte del corso mascherato non è transennato, e cittadini e forestieri partecipano direttamente all'animazione e al divertimento, stimolati dalle coreografie e dalle scenografie dei carri e dei gruppi allegorici che sfilano lungo il corso principale del paese.

[modifica] Fiere

Ingresso monumentale della Fiera del Levante a Bari
Ingresso monumentale della Fiera del Levante a Bari
Fiera Pessima a Manduria (marzo)
È una fiera campionaria generale che tratta della produzione agroalimentare, dell'artigianato, del commercio, del tempo libero e dei servizi.
Fiera di San Leone a Bitonto (aprile)
È una fiera tradizionale che ha origini molto antiche. Originatasi nell'XI secolo ebbe importanza notevole e fu citata da Giovanni Boccaccio. Dopo un lungo periodo di crisi, sta tornando a fiorire. Nata come fiera del bestiame, tratta oggi tutti i tipi di prodotti.
Fiera Campionaria a Galatina (giugno)
È una grande vetrina espositiva (58 edizioni) per il Commercio, l’Industria e l’Artigianato, finalizzata alla valorizzazione dei prodotti locali.
Mercatino del Gusto a Maglie (luglio-agosto)
È un percorso enogastronomico per le strade, le piazze, le corti e i giardini della città. La fiera gode anche della collaborazione di Slow Food, che porta al Mercatino I Presidi del Gusto di Puglia.
Fiera del Levante a Bari (settembre)
È una delle principali fiere d'Italia e di tutto il bacino del Mediterraneo, nata nel 1929 per iniziativa del comune, dell'amministrazione provinciale e della camera di commercio. La fiera campionaria, la più grande d'Europa, con oltre settecento mila visitatori e più di duemila espositori, in un'apposita area di circa 300 mila metri quadrati, è volta a favorire gli scambi tra Oriente e Occidente, di cui Bari costituisce, per tradizione millenaria, il più favorevole punto d'incontro.

[modifica] Sport

Rally del Salento sulle strade della provincia di Lecce (giugno)
È una competizione automobilistica valevole per il Campionato Italiano Rally, per il Trofeo d´Italia Rally GT e per la Coppa Europa Rally.
Rievocazione storica della Milano-Taranto a Taranto (luglio)
È la rievocazione della celebre corsa motociclistica che si disputò dal 1937 al 1940 e dal 1950 al 1956, anno quest'ultimo in cui una legge dello Stato abolì le gare agonistiche su strada. Sul lungomare della città ionica è posto il simbolico traguardo per i partecipanti.

[modifica] Altre manifestazioni


[modifica] Personalità legate alla Puglia

Per approfondire, vedi la voce Personalità legate alla Puglia.
Per approfondire, vedi le voci Personalità legate a Bari, Personalità legate a Brindisi, Personalità legate a Foggia, Personalità legate a Lecce, Personalità legate a Taranto e Personalità legate a Barletta Andria e Trani.

[modifica] Filmografia

Numerosi film e fiction hanno per sfondo ed ambientazione varie località di Puglia.[76] Tra di essi si segnalano:

Cinema:

Serie TV:

[modifica] Editoria

Per approfondire, vedi le voci Case editrici della Puglia, Emittenti televisive della Puglia e Elenco di giornali quotidiani pugliesi.

[modifica] Amministrazioni

[modifica] Sport

[modifica] Principali società sportive

[modifica] Principali impianti sportivi

[modifica] Stadi

Lo stadio "San Nicola" di Bari
Lo stadio "San Nicola" di Bari
Lo stadio "Via del Mare" di Lecce
Lo stadio "Via del Mare" di Lecce
Stadio "San Nicola" di Bari

Lo Stadio "San Nicola" è il maggiore impianto sportivo della città di Bari ed è situato nella zona a sud-ovest della città, al quartiere Carbonara.
Di proprietà del Comune di Bari, è dedicato al patrono della città e viene essenzialmente utilizzato per le partite di calcio casalinghe dell'A.S. Bari, occasionalmente è stato utilizzato per gare di atletica leggera o concerti di musica leggera.
Fu costruito tra il 1987 e il 1990 su progetto dell'architetto genovese Renzo Piano, che diede al nuovo stadio il soprannome di Astronave per la sua inconfondibile forma estetica moderna. Il progetto iniziale non prevedeva la pista di atletica, in seguito utilizzata solo una volta, ma fu aggiunta su sollecitazione del CONI.
Lo stadio, il cui anello superiore è costituito da 26 petali separati per agevolare la possibilità di isolare uno o più settori riservati al pubblico ospite, ha una capacità di 58.170 posti a sedere ed è dotato di Tribuna Stampa coperta, Tribuna Vip, Tribuna Superiore ed Inferiore Est ed Ovest, Curve Nord e Sud tutte coperte.Occupa una distesa di circa 105x68 m.

Stadio "Via del Mare" di Lecce

Lo Stadio "Via del Mare" è il maggiore stadio di calcio della città di Lecce e ospita le partite casalinghe dell'Unione Sportiva Lecce. Ha una capacità di 40.670 posti a sedere e prende il nome dalla via in cui è situato.
Fu inaugurato l'11 settembre 1966 in occasione di un'amichevole tra Lecce e Spartak Mosca. Il 2 ottobre dello stesso anno ospitò la prima partita tra squadre italiane (Lecce-Taranto 1-0). Nell'ospitare le partite del Lecce sostituì lo Stadio "Carlo Pranzo", antico impianto intitolato alla memoria di un giovane leccese caduto durante la prima guerra mondiale.

Altri stadi

[modifica] Campi da Golf

[modifica] Ippodromi

[modifica] Galleria fotografica

[modifica] Note

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  3. ^ Legge 11 giugno 2004 n. 148. URL consultato il 26-03-2008.
  4. ^ Regione Puglia. URL consultato il 26-03-2008.
  5. ^ Subappennino Dauno. URL consultato il 26-03-2008.
  6. ^ a b c d Annuario statistico regionale Puglia 2004: Ambiente. URL consultato il 26-03-2008.
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  8. ^ Geologia della Puglia. URL consultato il 26-03-2008.
  9. ^ Notizie on-line. URL consultato il 26-03-2008.
  10. ^ (PDF) Punta delle pietre Nere. URL consultato il 13-04-2008.
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  16. ^ Template:Citaweb
  17. ^ Legge Regionale 23/2006
  18. ^ Legge Regionale 15/2005
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  32. ^ demo.istat.it/. Dati ISTAT. URL consultato il 07-11-2007.
  33. ^ Dati ISTAT 2004
  34. ^ Cittadini stranieri secondo demo Istat 2007. URL consultato il 26-03-2008.
  35. ^ Dolmen e Menhir in Puglia, di Giulia Ferola. URL consultato il 26-03-2008.
  36. ^ Conectitur secunda regio amplexa Hirpinos, Calabriam, Apuliam, Sallentinos ... Graeci Messapiam a duce appellavere et ante Peucetiam a Peucetio Oenotri fratre in Sallentino agro.
    (Testo tratto dall'edizione di H. Zehnacker, Pline l'Ancien. Histoire naturelle. Livre III, Paris 1998) Traduzione: Confina con questi luoghi la Lucania la seconda regione, che comprende gli Irpini, la Calabria, la Puglia e i Salentini ... I Greci chiamarono la Calabria Messapia dal nome del loro comandante, e prima ancora Peucezia, da Peucezio, fratello di Enotro, che risiedeva nel territorio del Salento.
    (Traduzione di G. Ranucci in G.B. Conte (a cura di), Gaio Plinio Secondo. Storia Naturale I. Cosmologia e geografia. Libri 1-6, Torino 1982]
  37. ^ Regio II Apulia et Calabria mappa e storia
  38. ^ Italia Antiqua di Antonio Montesanti. URL consultato il 26-03-2008.
  39. ^ Caduta dell'Impero Romano e dominazioni straniere (secoli IV-XI) di Franco Savelli. URL consultato il 26-03-2008.
  40. ^ Federico II di Svevia. URL consultato il 26-03-2008.
  41. ^ La Carboneria. URL consultato il 26-03-2008.
  42. ^ G. Bertoni (1916), Italia dialettale, Milano, Hoepli, p. 152.
  43. ^ G. I. Ascoli (1882-85), L'Italia dialettale, in "Archivio glottologico italiano", 8, pp. 98-128.
  44. ^ Vocaboli di origine greca:
    • celóne > χελώνη (kelóne) [tartaruga];
    • cèndre > κέντρον (kèntron) [chiodo];
    • ceráse > κεράσιον (keròsion) [ciliegia];
    • mesále > μεσάλον (mesálon) [tovaglia];
    • àpule > απαλός (apalós) [molle];
    • tràscene > δράκαινα (drákaina) [tipo di pesce].
  45. ^ Vocaboli di origine latina:
    • dìleche > delicus [mingherlino];
    • descetáre > oscitare [svegliare];
    • gramáre > clamare [lamentarsi];
    • mbise > impensa [cattivo, malvagio];
    • sdevacáre > devacare [svuotare];
    • aláre > halare [sbadigliare].
  46. ^ Vocaboli di origine longobarda:
    • sckife > skif [piccola barca];
    • ualáne > gualane [bifolco].
  47. ^ Vocaboli di origine francese:
    • fesciùdde > fichu [coprispalle];
    • accattáre > achater [comprare];
    • pote > poche [tasca];
    • ndráme > entrailles [interiora].
  48. ^ Vocaboli di origine araba:
    • chiaúte > tabut [bara];
    • masckaráte > mascharat [risata].
  49. ^ Vocaboli di origine spagnola:
    • marànge > naranja [arancia];
    • suste > susto [tedio, uggia].
  50. ^ Tutte le risorse di una delle regioni più produttive del Sud-Italia. URL consultato il 26-03-2008.
  51. ^ Rapporto di Confindustria 2007
  52. ^ Rapporto dell’Osservatorio regionale banche-imprese di economia e finanza sul Prodotto interno lordo della Puglia 1995-2004.
  53. ^ Secondo Federico Pirro, docente di Storia dell’Industria all’Università di Bari ed editorialista del «Corriere del Mezzogiorno»
  54. ^ Dati Istat - Tavole regionali
  55. ^ Antonio Saltini, Mezzogiorno agricolo che cambia. Viaggio tra Tavoliere e Aspromonte, Edagricole, Bologna 1985.
  56. ^ Dati riportati nell'annuario statistico regionale Puglia 2004
  57. ^ http://www.confcooperative.ta.it/ict/pdf/L'informapesca%20dicembre2006.pdf. URL consultato il 26-03-2008.
  58. ^ Centro pesca pugliese. URL consultato il 26-03-2008.
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  61. ^ Il risultato di questi studi sono stati pubblicati in la libertà economica nel mondo, in Europa, in Italia, di Giovanni Ronca e Gabriele Guggiola; Milano, Guerini e associati, 2007 ISBN 8883358813. Qui una presentazione del rapporto e un link con la possibilità di scaricare gratuitamente la prefazione di Mario Deaglio e il database
  62. ^ Dal sito della Gazzetta del Mezzogiorno l'articolo riguardante questo rapporto
  63. ^ Cooperazione Balcani
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  68. ^ Completata la Chiesa di Padre Pio progettata da Renzo Piano
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  71. ^ Annuario statistico regionale Puglia 2004: Istruzione
  72. ^ Dati dell'ufficio di statistica del MUR 2006
  73. ^ Il testo del decreto
  74. ^ n. 1760 del 26 ottobre 1939
  75. ^ B.U.R. 109 del 12/10/1995
  76. ^ Per approfondire, consulta il sito http://www.apuliafilmcommission.it/.

[] Bibliografia

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  • Vincenzo Cazzato. Topografia di Puglia: Atlante dei “monumenti“ trigonometrici; chiese, castelli, torri, fari, architetture rurali. Galatina, Congedo editore, 2001.
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  • . Editoriale Adda, 1974, Castelli, torri ed opere fortificate di Puglia.
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  • Giuseppe Leozappa. L’impatto economico e sociale delle migrazioni interne in provincia di Milano (1945-2006)Il caso della migrazione pugliese. Milano, Università Bocconi, 2007.
  • Raffaele Licinio. Castelli, foreste, masserie. Bari, 1991.
  • Gustavo Meyer-Graz. Puglia/Sud 1890. Lecce, Capone Editore, 1999.
  • Luigi Antonio Montefusco. Le successioni feudali in Terra d'Otranto. Lecce, Istituto Araldico salentino, 1994.
  • Ajère e ôsce. Alle radici del dialetto tarantino. Bari, Edizioni Bnd, 1985 .
  • Manuale di aerofotogrammetria archeologica – metodologia, tecniche e applicazioni 2000; F. Piccarreta;G. Ceraudo. EdiPuglia. , Bari.
  • Il Salento normanno. Territorio, istituzioni, società. Galatina, Itinerari di ricerca storica, 1988.
  • Guida alla natura Puglia, Basilicata e Calabria 1979; F. Pratesi ; F. Tassi. Mondadori. , Verona.
  • V. A. Sirago. Il Salento al tempo di Augusto. Brindisi, 1979.
  • E. Verrengia. La notte degli stramurti viventi. Racconti della pugliesità. Viterbo, Stampa Alternativa, 2003.

[] Voci correlate

[] Collegamenti esterni

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